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Mercoledì 17 Giugno 2009
Salta l'appalto con le Poste
Quindici licenziati in tronco
Caso raccomandate, altri guai con la coop di Campobasso: <Siamo disperati>
A essere lasciati a piedi, dalla sera alla mattina, giovani con contratti a tempo indeterminato. «Sono stato uno dei primi assunti - racconta Cosimo Azzaro, che consegnava raccomandate alla prefettura e agli ufficiali giudiziari - con un contratto a tempo determinato da ottobre a dicembre 2008, poi prorogato fino al 31 marzo. Il 31 marzo ho ricevuto una lettera dalla Nps che mi diceva che avevo ottenuto un contratto a tempo indeterminato». Poco più di due mesi dopo è rimasto senza lavoro. «Ci devono ancora un mese e mezzo di stipendio - prosegue - oltre alle ferie e al tfr. In 24 ore mi hanno comunicato che non avevo più un lavoro, e adesso che faccio? Con un contratto a tempo indeterminato mi sono sentito in condizione di comprare l’auto con cui vado al lavoro, che sto pagando a rate. Senza contare l’affitto e tutto il resto». Nella stessa condizione anche Lino Fontana: «Ho fatto il suo stesso percorso, solo che sono stato assunto la prima volta a novembre. Con le Poste ho firmato prima qualcosa come sei contratti. Come è possibile che solo adesso si accorgono che l’appalto non andava bene?». Entrambi non sanno più che fare e sperano che qualcuno intervenga. All’inizio di novembre le Poste di Milano avevano revocato l’appalto ad Act. Adesso, evidentemente, è stato fatto lo stesso su Como. La vicenda, che aveva sollevato parecchie polemiche, era arrivata anche in Parlamento con un’interrogazione del deputato comasco Nicola Molteni a cui ancora non sono state date risposte.
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