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Venerdì 19 Giugno 2009
Più tasse, meno ricerca
Acque agitate all’Insubria
Dall’autunno via all’aumento della contribuzione per gli studenti
E un provvedimento della Gelmini allontana i finanziatori privati
Il secondo tema che tiene banco nei corridoi della sede comasca riguarda il cosiddetto «turnover». Nel 2008 l’Insubria ha registrato pensionamenti e cessazioni tali da liberare circa un milione di euro l’anno (stipendi che non verranno più pagati), cifra che la legge consente di destinare, per una quota non superiore al 50%, a nuove assunzioni. Peccato che, con una recente nota, il ministero abbia ufficializzato un autentico paradosso: eventuali fondi stanziati da enti esterni all’ateneo e finalizzati all’assunzione di ricercatori a tempo determinato, vanno conteggiati come se si trattasse di risorse interne. Pertanto, se questi “regali” comportano un superamento della citata quota del 50%, non possono essere accettati. Il caso è approdato addirittura in Parlamento, attraverso un’interrogazione a risposta scritta rivolta dal senatore lariano Alessio Butti al ministro Gelmini. «L’Insubria ha impegnato il 50% per assunzioni già decise, quindi ora dovrebbe rifiutare le sovvenzioni di enti pubblici o privati - spiega Butti - Si disincentivano, incomprensibilmente, i finanziamenti indirizzati dal mondo dell’industria a quello accademico».
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