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Mercoledì 01 Luglio 2009
L’Aci: «Tangenziale subito,
anche a una sola galleria»
Artigiani e commercianti: «Altri tracciati fanno perdere tempo»
Il presidente nazionale dell’Aci, Enrico Gelpi dice: «L’importante è che si faccia il prima possibile perché è un’opera essenziale per Como e per la provincia. Se ci sono risorse disponibili per fare le gallerie a una canna sola, si faccia così. Non è il massimo, ma può andare bene ugualmente. Certo è paradossale a distanza di tanti anni arrivare a dire che il tracciato non va bene o che è troppo costoso. Probabilmente anche i Comuni, in questi quarant’anni, non hanno tenuto conto della strada nella loro pianificazione urbanistica». Gelpi boccia qualsiasi ipotesi di nuovi percorsi: «Un nuovo tracciato è da escludere poiché si rischia di rimandare l’opera a tempo indeterminato. I tempi della burocrazia, non solo statale ma anche regionale, sono eccessivamente lunghi per i bisogni del territorio. Siamo in una delle zone più congestionate e sia per gli automobilisti sia per il mondo delle imprese, serve intervenire con tempi ragionevoli. L’urgenza è di realizzare il secondo lotto: se l’unica possibilità è una sola galleria si faccia così. Non è la soluzione migliore, ma è quella possibile». «L’importante - tuona <+G_NERO>Cornelio Cetti<+G_TONDO>, presidente dell’Apa - è che si faccia qualcosa e subito. Va bene anche una galleria, è sempre meglio di nulla. Un uovo tracciato vorrebbe dire fermarsi ancora come si sta facendo con la Ticosa e vorrebbe dire cambiare di nuovo il millennio senza aver risolto niente. C’è una proposta e allora è il caso di smetterla di polemizzare e di portare avanti un programma: l’importante è che si posi la prima pietra in tempi accettabili perché la situazione sulle strade è disastrosa». Il numero uno della Cna Alberto Bergna aggiunge: «Ho assistito agli incontri sulla Como-Lecco-Varese e parlare adesso di un tracciato alternativo è un po’ una presa in giro anche perché spostarsi a sud vorrebbe dire non risolvere il problema di Como e questo è allucinante. L’importante, a questo punto, è che si faccia qualcosa. La proposta di una galleria mi è sembrata intelligente, ma bisogna capire che se si dice una cosa va fatta perché ne abbiamo sentite troppe e di tutti i colori. Basta che qui non si finisca come con la Ticosa che è lì da vedere. Spero che Como faccia fronte unico per la strada: non ha alcun senso spaccarsi. Bisogna però avere la certezza che una galleria sia fattibile e che poi non ci siano sorprese. In questo caso c’è gente che dovrà andarsene». Bergna dice anche che «c’è una proposta perché le associazioni firmino un documento comune con cui chiedere che non venga modificato il tracciato».
Boccia senza appello il tracciato alternativo anche il presidente dei Commercianti Giansilvio Primavesi che ritiene però che serva il progetto originario a due gallerie: «Abbiamo un progetto ritenuto buono che ora dimezziamo perché mancano i soldi. Certo, piuttosto che niente, meglio una galleria. Cosa dovremmo fare? Chiedere al Gabibbo di andare a vedere tutti i soldi buttati in tutta Italia per opere bloccate, mai finite o inutili? Io dico che il secondo lotto serve e che l’ipotesi iniziale va portata fino in fondo. Se non è possibile, si scelga l’opzione di ridurla anche se è un peccato perché servirebbe un più di riguardo per questo territorio». Poi Primavesi aggiunge: «A un tracciato alternativo, invece, dico di no perché non farebbe altro che allungare i tempi. Però se c’è un progetto fatto, perché va cambiato?». Su un possibile documento il numero uno dei negozianti di limita a dire che «se si deciderà di fare una presa di posizione, saremo certamente presenti». Il presidente del comitato promotore della Va-Co-Lc, Claudio Tajana non prende posizione: «Le 23 associazioni che rappresento hanno dato mandato di promuovere il collegamento rapido tra Varese, Como e Lecco prendendo spunto dalle tangenziali. Siamo fermamente convinti, motivati e irriducibili sul principio che questo collegamento debba essere fatto perché è un’esigenza secolare del territorio ed è indispensabile. Sulle ipotesi in campo per il secondo lotto, invece, attiene alla politica il compito di trovare una soluzione che per fattibilità e sostenibilità economica consenta di realizzare l’opera».
Gisella Roncoroni
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