Secondo lotto Tangenziale,
Provincia contro Regione

Delibera all’unanimità in giunta: «No allo stralcio del lotto, no a nuovi tracciati, sì a una sola galleria»

La Provincia batte i pugni sul tavolo della Regione Lombardia e del ministero delle Infrastrutture per evitare lo stralcio del secondo lotto della tangenziale di Como. E lo fa con una delibera approvata ieri all’unanimità e dalla giunta su indicazione della commissione urbanistica. In pratica Villa Saporiti «non condivide il parere della Regione Lombardia (del 27 maggio scorso, ndr) respingendo qualunque ipotesi di differimento nella realizzazione del secondo lotto della tangenziale di Como». A favore ha votato anche l’assessore Patrizio Tambini, fedelissimo del sindaco Stefano Bruni, allineato con la Regione e con l’idea di un percorso alternativo.
In quella delibera, lo ricordiamo, il Pirellone chiedeva al Governo il «differimento del secondo lotto» in quanto troppo costoso (859 milioni di euro) e ipotizzava lo studio di un tracciato alternativo che, ad oggi, non esiste. Non solo. Nel testo approvato in Provincia si legge ancora: «La giunta delibera di valutare, alla luce dell’incremento dei costi del secondo lotto, eventuali ipotesi progettuali differenti (quale ad esempio un lotto funzionale ad una sola canna), purché tali ipotesi rimangano nell’ambito dell’iter progettuale del "collegamento autostradale pedemontano" e non si configurino come tracciati alternativi di iniziative svincolate dal sistema pedemontano che ad oggi non sussistono in termini di tracciati, di condivisione degli enti locali e di disponibilità finanziarie». In pratica nessun nuovo tracciato, ma quello previsto dall’Acquanera ad Albese con una sola galleria (a due corsie, una per senso di marcia oltre a quella di emergenza) anziché e, quindi, con un costo stimato dalla Società Pedemontana in circa 500 milioni. Nei primi due punti, la delibera ribadisce «il carattere prioritario e strategico del sistema tangenziale di Como, quale unica soluzione per le gravi problematiche di traffico di persone e merci della Provincia di Como» e che «l’infrastruttura deve essere realizzata nella sua interezza» come previsto nel 1999 e nella concessione autostradale.
«Le figure territoriali, le associazioni di categoria, la Camera di Commercio e le figure politiche hanno detto chiaramente che il secondo lotto va realizzato - commenta il presidente di Villa Saporiti Leonardo Carioni - e mi è sembrato doveroso dire che non accettiamo il differimento del tracciato e insistiamo affinché si approfondisca l’ipotesi della canna singola». Soddisfatto l’assessore alla Grande Viabilità Sergio Mina, che si riscatta così per non aver detto nulla il 4 marzo scorso quando si ipotizzava a Milano di dare priorità al tratto varesino rispetto a quello comasco. «Mi sembra un’ottima soluzione - dice Mina - condivisa da diverse associazioni di categoria. È frutto del buon senso: a fronte di problemi economici emersi Como propone la sua alternativa, sostenibile e fondamentale per risolvere i problemi di traffico del nostro territorio. Dalla Regione ora mi aspetto che ne tengano conto perché si devono occupare anche di Como. Ogni ipotesi di tracciato diversa è tardiva e, quindi, si deve procedere con la proposta del presidente Carioni di una sola galleria. Tra l’altro il secondo lotto è fondamentale anche in prospettiva del collegamento Varese-Como-Lecco.
Gisella Roncoroni

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