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Venerdì 03 Luglio 2009
Treni interi con gas e benzina
Como s'interroga sulla Sicurezza
Non tutti i viaggi tra Como e la Svizzera sono adeguatamente controllati
«Un incidente da trasporto di sostanze pericolose si può verificare in qualsiasi punto della rete viabilistica della nostra provincia, sia in sede stradale ordinaria, sia autostradale, sia ferroviaria»: da dieci anni, sta scritto nel piano di emergenza di protezione civile della prefettura, messo a punto nel 1999 ed aggiornato in relazione agli eventi. Per esempio, per la parte che riguarda la galleria ferroviaria di Monteolimpino 2, teneva conto della presenza stabile a Chiasso del “treno di soccorso e di spegnimento” delle Ferrovie Svizzere, unico mezzo per entrare subito nel tunnel in caso d’incidente. Il treno è stato spostato oltre Bellinzona e il Prefetto Sante Frantellizzi, con il sindaco di Chiasso, Moreno Colombo, sta insistendo per riportarlo al confine, a galleria riaperta. Ad ogni modo, il piano di protezione civile della prefettura considera tutti i tipi di rischio nei quali il territorio comasco potrebbe essere coinvolto e per ognuno predispone l’organizzazione dei soccorsi, in collaborazione con vigili del fuoco, 118, amministrazione provinciale, Comuni, tutte le forze dell’ordine e per i diversi casi ipotizza che cosa potrebbe succedere per le persone e per i beni. Tra l’altro, un anno prima, nel 1998, a fronte dei ripetuti colpi da maltempo che mettevano in ginocchio la provincia di Como, la stessa prefettura aveva predisposto un “piano d’emergenza speditiva”, cioè veloce, ad immediata maxi -mobilitazione, indicando perfino la disponibilità di ruspe private per non perder tempo a cercarle in caso d’emergenza.
«Le conseguenze di un incidente da trasporto di sostanze pericolose non sono assolutamente ipotizzabili – dice, invece, sul punto, il piano della prefettura – perchè collegate alla presenza o meno, in prossimità, di complessi abitativi, di esercizi pubblici, di ospedali, di stabilimenti a loro volta produttori o detentori di sostanze pericolose». Ma ipotizza le diverse tipologie di soccorso.
Maria Castelli
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