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Domenica 05 Luglio 2009
Giovani, clochard e rapinatori:
tre in cella
In via Grossi l’aggressione per un cellulare a un senza fissa dimora porta alla luce una storia di "invisibili"
La storia. Venerdì sera in un bar di via Tommaso Grossi fa irruzione, spaventato e trafelato, il 24enne Ferruccio. Nella zona lo conoscono: è un clochard, qualcuno dice per scelta, che arrotonda le sue entrate inesistenti con qualche spettacolino da clown. Ferruccio era in casa sua o, meglio, nell’appartamento disabitato in cui lui ha trovato un rifugio alternativo al dormitorio del Comune, quando poco dopo le 20 s’è visto affrontare da tre visi conosciuti. Anche loro sono noti come senza fissa dimora: il canturino Christian Parravicini, 33 anni, Salvatore Padalina di Casnate, 22 anni, e Fabio Delbaldo, 39 anni. Motivo del contendere il presunto furto di un telefono cellulare di cui Ferruccio era stato accusato. È finita con i tre che, dopo averlo minacciato, lo hanno spintonato e malmenato costringendolo alla fuga e a chiedere aiuto al bar poco distante. Sono stati gli agenti della squadra volante della questura a ricostruire tutta la storia. E a rintracciare i tre protagonisti. Non è stato difficile, per gli agenti, trovarli una volta saputa la loro identità: la polizia li conosce, sa che spesso si ritrovano a dormire nell’ex centrale del latte di via Scalabrini. Ed è lì che sono stati trovati due di loro, ovvero Pedalina e Delbaldo. Il primo ad essere arrestato è stato però Parravicini: gli agenti lo hanno trovato in zona Como Borghi. Per tutti è scattata la denuncia di rapina e si sono aperte le porte del Bassone.
Forse già domani saranno interrogati in carcere, per conoscere la loro versione. E un nuovo tassello della loro storia da invisibili in una città conosciuta - a torto o a ragione - come ricca.
P. Mor.
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