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Domenica 05 Luglio 2009
Viaggio nella memoria
sulla via del treno
Ambra Garancini (Iubilantes): a piedi o in bici, da Grandate a Malnate 16 chilometri nel verde dove un tempo c’erano i binari
È qui che consiglia di avventurarsi Ambra Garancini, presidente di Iubilantes, associazione vocata, oltre che ai grandi pellegrinaggi, alla riscoperta dei "minima itinera", i sentieri dell’anima che consentono di evadere, in poche ore, dal grigio della quotidianità. «Se si arriva con il treno o con il bus si può scendere alla stazione delle Nord di Grandate - consiglia Garancini -, quindi incamminarsi lungo il marciapiedi verso Montano Lucino, fino al rondò dell’Obi». Gli automobilisti, invece, possono lasciare la macchina nel parcheggio del "fai da te" e tiare giù la bicicletta, oppure munirsi di scarpe comode, per incominciare la passeggiata.
A scandire il percorso, almeno nel primo tratto, delle paline di legno istoriate dal poeta laghée Vito Trombetta con una selezione di "liriche ferroviarie". Tra gli altri, i versi di «Linea Lombarda» di Luciano Erba accompagnano il viandante e gli strappano un sorriso: «Adoro i pregiudizi, i luoghi comuni / mi piace pensare che in Olanda ci siano / sempre ragazze con gli zoccoli / che a Napoli si suoni il mandolino / che tu mi aspetti un po’ in ansia / quando cambio tra Lambrate e Garibaldi».
Smontati i binari e le traversine, rimane quasi intatto il vecchio sedime che attraversa 11 comuni tra le province di Como e Varese: dopo Grandate e Montano Lucino, si passa per Villa Guardia, Lurate Caccivio, Olgiate Comasco, Albiolo, Cagno, Solbiate, Binago, Malnate e Vedano Olona. Rimangono diverse testimonianze della vecchia strada ferrata. «A partire dal casello del Pionino in territorio di Villa Guardia - sottolinea Garancini - e poi un altro casello a Lurate Caccivio, diventato sede degli alpini, e il ponte sul fiume Fosso, tra Villa Guardia e Lurate, che abbiamo ricostruito e dove per ora terminano le paline. Sulla stazione di Albiolo-Solbiate c’è ancora impresso il nome, anche se oggi è un deposito Spt». Proprio da qui parte quello che secondo la presidente di Iubilantes è il tratto più affascinante del percorso «tutto nel verde fino all’ex stazione di Malnate-San Salvatore», quindi particolarmente consigliato per chi non si sentisse di scarpinare a lungo.
A tratti l’incanto si interrompe, e si è costretti per qualche metro a tornare su vie più ordinarie. Parte del percorso, infatti, è ancora da recuperare, o da migliorare. «Come volontari stiamo lavorando dal 2006 - rimarca la presidente di Iubilantes - perché questo tracciato costituisce un patrimonio davvero unico nel nostro territorio». Un’osservazione che suona come un appello a dare un mano. Per saperne di più: www.iubilantes.it.
Pietro Berra
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