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Giovedì 09 Luglio 2009
<Cellulari in tasca?
Maturità irregolare>
Alla Magistri Cumacini un ragazzo racconta che non sono stati ritirati. L'ex ispettore: nome violate. Il provveditore indaga
Il condizionale, per il momento, resta obbligatorio, anche se è difficile credere che lo studente si sia inventato tutto. I commissari chiamati a vigilare sull’esame dei ragazzi dell’indirizzo Elettrotecnica, in sostanza, non avrebbero intimato agli studenti di consegnare i telefonini e ogni altra apparecchiatura in grado di comunicare con l’esterno, come previsto dal ministero, ma si sarebbero limitati a raccomandare a tutti di spegnere i cellulari. Come già riportato da «La Provincia», al termine della terza prova scritta un maturando del corso di Elettrotecnica aveva raccontato: «All’inizio della prova ci hanno semplicemente detto di spegnere i telefonini, senza però ritirarceli». Mentre in tutte le altre scuole i ragazzi lasciavano i cellulari sulla cattedra prima di sedersi al proprio posto, all’istituto tecnico di Lazzago le cose sarebbero andate diversamente.
Sulla vicenda è intervenuto un noto docente comasco, Maurizio Pagliari, già ispettore ministeriale per l’esame di maturità: «Se il fatto è realmente accaduto, non è certo di lieve entità - ha scritto in una lettera al giornale -, per i risvolti non solo amministrativi che potrebbe avere, a diversi livelli. Tanto più che il tutto sarebbe accaduto in una sezione di Elettrotecnica, dove i candidati non dovrebbero essere del tutto sprovvisti sull’uso dei vari siti che riversano nell’etere, in tempo reale, i testi delle prove d’esame con le relative soluzioni. Gli alunni - sottolinea Pagliari - potrebbero essersi quindi trovati in una condizione di ingiusto vantaggio rispetto a quelli di tutti gli altri istituti, ricevendo ben più di un semplice “aiutino”. Tra l’altro, saremmo di fronte a una violazione delle disposizioni ministeriali. Proprio perché in passato sono stato ispettore agli esami di maturità, la vicenda non mi ha lasciato indifferente».
Pagliari a questo punto chiede «agli organi preposti alla vigilanza sugli esami di maturità» di «attivarsi per appurare la realtà dei fatti e verificare se la commissione ha verbalizzato quanto accaduto».
L’ispettore inviato quest’anno a Como dal ministero, Pasquale Del Giudice, reagisce così: «La normativa in materia è molto chiara, dice che vanno ritirati ai maturandi non solo i cellulari ma anche ogni altro mezzo che possa consentire di immagazzinare dati. Non ero a conoscenza di questa segnalazione relativa alla Magistri Cumacini, mi metterò subito in contatto con l’Ufficio scolastico provinciale e valuteremo come muoverci. Di sicuro interverremo - continua Del Giudice - con tutte le verifiche del caso. Se fosse confermato il racconto dello studente, la responsabilità sarebbe in toto della commissione, perché le indicazioni del ministero non lasciano spazio a dubbi o interpretazioni di sorta».
Michele Sada
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