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Domenica 12 Luglio 2009
Protesta no global,
scontri in dogana
Improvvisato presidio anti G8 a Ponte Chiasso: interviene la polizia. in 40 rischiano una denuncia
Se momenti di tensione dovevano essercene, ce li si aspettava all’Aquila. E, invece, eccoli spuntare a Como. La protesta contro il G8 sbarca inaspettatamente - e a tempo scaduto - sul Lario, e per un paio d’ore tiene la zona di confine con il fiato sospeso. Nulla di catastrofico, ma tensioni e disagi non sono mancate. Come, probabilmente, non mancheranno strascichi giudiziari.
IL PRESIDIO Dogana di Ponte Chiasso, qualche minuto prima delle 15. Un gruppetto di una quarantina di giovani, molti provenienti dal Canton Ticino e dal centro sociale Il Molino di Lugano, pochi comaschi e alcuni giovani milanesi, si ferma davanti alla dogana di Ponte Chiasso, crea una barriera umana da lato a lato di via Bellinzona e allo slogan «né Stato, né confini: siamo tutti clandestini» chiude, di fatto, il valico che unisce Como alla Svizzera. Per quasi alcuni minuti, c’è chi dice un quarto d’ora, i no-global nostrani espongono uno striscione contro il G8 dell’Aquila.
L’INTERVENTO DELLA POLIZIA Poi il presidio si scioglie, i giovani iniziano a percorrere via Bellinzona, ed è a questo punto che le forze dell’ordine, polizia prima, carabinieri poi, arrivano in massa. Agenti in tenuta antisommossa bloccano i manifestanti a Monte Olimpino, all’altezza della rotonda con la strada che conduce verso Sagnino. Tentano di convincerli a seguirli in uno spiazzo ai lati della strada, per evitare - come invece è accaduto - di far collassare il traffico. Gli agenti iniziano a identificare i partecipanti all’improvvisato presidio e gli animi si scaldano.
GLI SCONTRI Da quanto è emerso un manifestante avrebbe spintonato un agente. I toni si sono subito alzati ed è partita una mini carica da parte delle forze dell’ordine. Dopo diversi minuti carichi di tensione la situazione si è stabilizzata. Ma c’è voluta oltre un’ora prima che tutti i partecipanti al corteo fossero identificati dagli agenti della digos e l’assembramento fosse sciolto.
Ora la posizione dei quaranta no-global è al vaglio degli inquirenti. Rischiano una denuncia penale per manifestazione non autorizzata.
P. Mor.
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