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Martedì 14 Luglio 2009
Multe dimenticate,
in arrivo 9.000 avvisi
Dai divieti di sosta agli eccessi di velocità, l’amministrazione comunale presenta il conto finale
È inutile pensare che si tratti di errori: gli avvisi «pazzi» fino a ieri rappresentavano lo 0,2% ed entro il 31 agosto potrebbero raddoppiare, sfiorare i 400, rispetto ai 200 stimati finora e già sanati.
Conviene dunque far mente locale e, possibilmente, recarsi il giorno dopo a pagare in Posta o in banca, mente locale sulla raccomandata ritirata e dimenticata, per colpa o per sbadataggine o per stato di necessità. C’è chi, infatti, si pone il problema di pagare 140 euro dovuti per eccesso di velocità, nel frattempo raddoppiati, perchè non ha versato il corrispettivo richiesto entro i 60 giorni di legge. Ma c’è anche chi non è in grado di pagare i 36 euro per divieto di sosta, moltiplicati per due a tempo scaduto.
È grave la conseguenza per chi non ha pagato al primo verbale ricevuto, né ha estinto il debito con la pubblica amministrazione quando ha ricevuto l’avviso di riscossione: sarà iscritto a ruolo. Significa che Equitalia procederà con una riscossione forzosa, ingiunzione di pagamento e pignoramento di un bene per il valore corrispondente, messo all’asta. In questo modo, forse saranno scoraggiati i tiratardi, quelli che sperano nell’oblìo, coloro che sono convinti della prescrizione. Non è più così: l’unico atto che potrebbe interrompere la procedura è il ricorso al giudice di pace. Ma se poi il giudice di pace decide a favore dell’amministrazione, i guai sono doppi e all’importo della sanzione, vanno aggiunte le spese di causa.
Dapprima, l’amministrazione mostra un volto comprensivo: l’avviso di riscossione. Con questo pre stampato, invita ed esorta il debitore a farsi parte attiva. Cioè, in sostanza, a pagare, anche perché sono già passati mesi, dai 12 ai 15, rispetto alla scadenza. È un passo in più, prima di iscrivere a ruolo, un promemoria, se così si vuol chiamare, un gentile sollecito: è la società Maggioli, che ha in gestione la riscossione delle multe per conto del Comune di Como ad inviare gli avvisi. Ed è in questa fase che si possono formare errori, poiché la precedente società di gestione delle pratiche, la Gcs, ha passato su dischetti elettronici l’arretrato da recuperare alla nuova appaltatrice. Ma l’errore è ancora antecedente e, per lo più, consiste nei problemi di digitazione dei bollettini. Il caso più frequente: la multa è regolarmente pagata, ma il bollettino non riporta il numero esatto, bensì una cifra o una lettera cambiate. Risultato: manca l’abbinamento tra l’importo e il verbale. Un tempo, era fatto tutto a mano e il riscontro era in tempo reale. Adesso, si possono verificare anomalie nel dialogo tra sistemi informatici.
«Un errore? Quando viene rilevato, è subito sanato e l’utente non ha nulla da temere - afferma il comandante della polizia municipale Vincenzo Graziani - è la stessa Società che ci ha informato sui possibili errori ed è perfino capitato che qualcuno si sia trovato pagata due volte una multa. Ma sono casi rarissimi, due su mille e il provvedimento bonario è immediato». Il problema vero è un altro: i novemila avvisi.
«Eppure - prosegue il comandante - Como è in una posizione migliore rispetto ad altre che ne hanno spediti in misura di gran lunga maggiore sul complesso delle multe. Non si tratta solo di automobilisti comaschi: in una città ad alta valenza turistica, la quota di passanti è incisiva. Non disponiamo ancora dei dati disaggregati, saranno elaborati solo tra qualche settimana. Ma abbiamo l’impressione che i residenti in città non siano affatto tra i più indisciplinati sulle strade e tra i meno puntuali nei pagamenti».
Maria Castelli
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