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Erbesi in vacanza
con Rosa e Olindo
A più di due anni dalla strage la città resta etichettata e i suoi abitanti sono perseguitati dalla curiosità nelle località in cui si recano in villeggiatura
«Non solo in Italia ma anche all’estero succede – esordisce l’erbese Francesca Lanotte -. Mi è capitato anche in Germania, d’altra parte la notizia ha avuto un’eco anche fuori dai confini nazionali».
L’etichetta arriva fulminea: «Sì, il paese di Rosa e Olindo. Li conoscete? Avete dei retroscena? Com’erano? – continua Lanotte -. Le domande sono sempre le stesse, ormai ci siamo abituati. Per uscirne serve tempo, occorre attendere magari che accada qualcosa di grave da altre parti». Per Matteo Capararo è diventato più facile spiegare dov’è Erba: «Prima si diceva vicino a Como, oggi non serve più, Erba ormai e conosciuta in Italia e all’estero. Spiace ma è così. Anche in vacanza ti chiedono se li hai visti, se conosci il posto, com’erano. Non se ne esce, bisogna solo aspettare, col tempo e il susseguirsi di altre notizie la gente dimentica».
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