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Venerdì 17 Luglio 2009
Ticosa, 482 giorni di paralisi
Il Pd all'attacco: "Iter pasticciato"
Gaffuri: "La colpa? Di un contratto preliminare fatto in fretta e furia per assicurare lo spot elettorale dell’abbattimento della vecchia stamperia"
Ieri sulla vicenda sempre più intricata è intervenuto il leader del Pd Luca Gaffuri: «La presa di posizione del sindaco con cui vorrebbe dimostrae la forza del Comune di Como - ha detto - è l’ennesimo segno di debolezza per un iter pasticciato che ha avuto origine da un contratto preliminare fatto in fretta e furia per assicurare lo spot elettorale dell’abbattimento della Ticosa». Poi Gaffuri entra nel merito della questione e del carteggio che vede contrapposti Comune e Multi ormai da qualche mese. «Speriamo - ha aggiunto - che il sindaco si sia avvalso di consulenze legali sufficientemente solide poiché ritengo che ci siano responsabilità evidenti da parte del Comune di Como rispetto ai ritardi sia sulla vicenda amianto (varietà crisotilo, scoperto mesi dopo la demolizione nei detriti che aveva portato al sequestro dell’area e a uno smaltimento in una discarica apposita prescritta dai carabinieri del Noe, ndr) sia sulla bonifica sia sulla tardiva e non ancora avvenuta approvazione del piano integrato di intervento». Il PII, infatti, è stato adottato dalla giunta e discusso in commissione, ma non è arrivato in consiglio comunale (è stato rinviato a dopo la pausa estiva) dove dovrà essere prima adottato e, trascorso il tempo per le osservazioni, ritornare per l’approvazione definitiva che significa anche l’incasso dei 14 milioni di euro.
I tempi, però, rischiano di allungarsi ancora e molto dipenderà dall’esito del braccio di ferro in corso sulla bonifica. Giovedì prossimo, intanto, è fissato un vertice in Comune per la riapertura della procedura di vas (valutazione ambientale strategica) necessaria dopo l’aumento delle altezze.
Se si arriverà alla paralisi definitiva Gaffuri non ha dubbi sul destino dell’amministrazione Bruni: «Se si arriverà al blocco Bruni da una parte si deve dimettere e, dall’altra, dovrà rispondere di eventuali responsabilità patrimoniali che dovessero essere accertate».
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