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Venerdì 17 Luglio 2009
Tessile comasco, Ratti-Marzotto:
le prove di fusione vanno avanti
Dopo il mancato matrimonio tra la Mantero e Tessuto
speranze di accordo ancora vive. Ma i tempi si dilatano
Prima di procedere, gli analisti di Valdagno, già al lavoro da mesi, vogliono appronfondire la verifica di fattibilità, sui cui forse era stata azzardata una tempistica troppo accellerata. Anche se si tratta di un buon accordo, almeno sulla carta. Per una serie di motivi: la complementarietà delle due produzioni, lo stesso posizionamento nell’alta gamma, marchi di pari peso nella produzione di fibre nobili.
Alla base della trattativa, anche la necessità di ristrutturare fabbriche sotto-utilizzate per il calo degli ordini. Pare che Valdagno punti a ridurre l’organico della divisione tessile di almeno 100 addetti. Guanzate, oltre a una maggiore efficienza, mira anche a un rafforzamento patrimoniale e finanziario. Il deficit si è fatto troppo pesante. Il 2008 si è infatti chiuso con un fatturato di 98,6 milioni di euro, in calo del 12,3% rispetto ai 112,4 dell’anno precedente, e una perdita di 13,3 milioni dopo aver ridotto il capitale sociale della capogruppo da 34 a 6,8 milioni per ripianare 27 milioni di perdite accumulate.
E, il primo trimestre 2009 ha confermato il peggioramento dei ricavi (-33,2%) che gli analisti prevedono di segno negativo anche per il resto del 2009.
Dall’inizio dell’anno è poi scattata la cassa integrazione straordinaria che interessa 520 addetti su un totale di 862 dipendenti. Per Donatella Ratti aprire il capitale a Marzotto significa comunque non soltanto risanare i conti, ma cercare di assicurare un futuro ai successi passati.
Serena Brivio
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