Nuovo rogo all’ex fabbrica
Era un rifugio di disperati

Il fumo un rudere tra viale Innocenzo e via Benzi. Intanto i Giudici di pace di Como attendono istruzioni per applicare il pacchetto sicurezza che prevede il reato di clandestinità

p.berra

Emergenza nella notte tra giovedì e ieri per un incendio in uno dei ruderi tra via Benzi e viale Innocenzo dove da anni si rifugiano clandestini e senzatetto in cerca di riparo. Alcuni residenti in zona hanno avvertito una forte puzza di bruciato verso mezzanotte e chi si è affacciato ha notato un bagliore all’interno del “fabbricato più bello”, così chiamato perché dotato di porte e di finestre o, quantomeno, di quei serramenti, ancorchè dissestati, che chissà quando appartennero a civile abitazione. Più bello perché è meno malmesso degli altri. Non è la prima volta che un incendio si sviluppa nella baraccopoli a ridosso del centro città, sommersa dalle immondizie e di sicuro abitata fino a martedì, poiché sono stati notati panni stesi come segno di presenza umana. Qualche giorno fa, a dir la verità, almeno le immondizie più grossolane ed evidenti erano state rimosse, ma resta l’immagine complessiva di degrado e di sporcizia ai limiti della “bomba” igienico-sanitaria. Tuttavia, la Asl ha già precisato che si tratta di problema sociale, a proposito delle condizioni in cui vive, poco più in là, il popolo della Ticosa, sotto il ponte di via Grandi, riproduzione a specchio, ma in misura ridotta, della situazione di via Benzi-viale Innocenzo. Su queste criticità già note, l’emergenza-incendio, sulla quale sono accorsi i vigili del fuoco, hanno spaccato un vetro, sono entrati, hanno domato le fiamme che potrebbero avere origine accidentale, ma potrebbero pure essere intenzionali, come se i rifugiati, andandosene, avessero voluto cancellare le proprie tracce. Più verosimilmente, si sono fatti scaldare qualcosa, accendendo materiale raccogliticcio e non hanno spento le fiamme. Adesso, il rudere è del tutto inagibile, alcune parti sono state demolite in esito dell’incendio che ha messo a nudo rifiuti accumulati e giacigli di fortuna. Terminate le operazioni di spegnimento, una pattuglia della Polizia ha compiuto un sopralluogo: non c’era più traccia di esseri umani, l’avevano già verificato i residenti nei dintorni che avevano gridato per richiamare l’attenzione di qualcuno eventualmente nascosto all’interno, magari addormentato.
Ma tira una brutta aria per chi non è in regola con i permessi di soggiorno, nel nostro Paese. Dall’altro ieri, è stato introdotto il reato di clandestinità, all’intermo del “pacchetto sicurezza” proposto dal Governo ed approvato dal Parlamento, con polemiche incandescenti nel mondo politico e sociale. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha promulgato i provvedimenti, non senza diverse osservazioni e, in particolare, esprime dubbi sulla decisione di affidare ai giudici di pace l’immigrazione irregolare.
In tutt’Italia, i giudici hanno sollevato proteste e perplessità per il nuovo carico di lavoro che piomberà sulla magistratura onoraria: a Como, per il momento, è attesa la pubblicazione della nuova norma sulla Gazzetta Ufficiale per verificarne gli effetti nel concreto.

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Venerdì 17 Luglio 2009

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