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Venerdì 17 Luglio 2009
La grandine fa strage di auto
Assicurazioni prese d'assalto
Tra i centri più colpiti Como, i paesi della cintura, quelli dell’Erbese e la Val d’Intelvi. Poche polizze coprono i danni
Le zone più colpite da chicchi della dimensione di ciliegie, o anche di più, sono state la città, la cintura urbana da Brunate a Casnate, l’Erbese e la Val d’Intelvi. Oltre alle ammaccature, sia la polizia locale di Como che gli assicuratori hanno raccolto anche segnalazioni di finestrini rotti. Nel capoluogo i danni più significativi si sono registrati in centro, lungo via Napoleona e a Camerlata. Per molti automobilisti la prima stima, a occhio, è nell’ordine delle svariate centinaia di euro, necessarie per riportare cofani e tettucci alla forma originale. Ma chi paga, il proprietario o l’assicurazione?
Dipende, ovviamente, dal tipo di polizza, ci ha risposto una compagnia della città. La copertura assicurativa per gli "eventi atmosferici" non è, infatti, obbligatoria e pare non sia molto diffusa in Italia, dove tempeste, inondazioni e trombe d’aria non sono precisamente all’ordine del giorno o comunque non hanno l’impatto devastante con cui si manifestano negli Stati Uniti piuttosto che in Oriente. Ma pure per gli automobilisti più prudenti e lungimiranti, che pagando una piccola aggiunta al premio base pensavano si essersi messi al coperto rispetto all’ira di Giove Pluvio, non sono mancate amare sorprese: spesso è prevista una franchigia di 500 euro, che sono quindi a carico dell’assicurato. A quest’ultimo, per vedersi riconosciuta la cifra eccedente, nel caso ovviamente in cui il danno sia superiore, non resta che recarsi da un carrozziere e farsi fare un preventivo.
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