Carioni all'attacco su Cattaneo
"Al suo posto mi dimetterei"

Scintille tra Lega e Pdl sull'esito dell'indagine per i cosiddetti rimborsi d'oro richiesti in Amministrazione provinciale. IL consigliere Pasquale Buono difende il vicesindaco di Como. E stasera si riunisce il consiglio comunale

Como - Solo la Lega Nord, con il presidente dell’amministrazione provinciale Leonardo Carioni, esprime considerazioni critiche su Francesco Cattaneo. «Fossi io - ha detto il numero uno di Villa Saporiti - mi sarei dimesso». Il resto del Pdl, compresa l’area proveniente da Forza Italia, fa quadrato intorno al vicesindaco (ex An), anche dopo avere appreso della sua richiesta di patteggiare 12 mesi per l’inchiesta sui rimborsi chilometrici. Fa quadrato, è vero, ma solo nelle dichiarazioni ufficiali. A microfoni spenti, invece, più di un consigliere comunale dai trascorsi forzisti riserva dure parole contro Cattaneo che, lo ricordiamo, quando era assessore in Provincia chiese e ottenne rimborsi di 14mila euro per avere effettuato con la propria automobile 18mila chilometri in dieci mesi. «Posso più facilmente comprendere la precedente condanna a 9 mesi – ha detto un politico del Pdl che ricopre un ruolo di spicco nel Comasco – perché in quel caso ha risposto del fatto che era sindaco di Rovellasca ma certo non poteva avere chissà quali colpe per la concentrazione dell’odorante nel gas utilizzato nella casa andata a fuoco qualche anno fa. Ma il caso dei rimborsi è diverso. Ci sono di mezzo i soldi dei cittadini e un patteggiamento, che può essere visto come un’ammissione di colpevolezza, andrebbe accompagnato dalle dimissioni immediate».
Il sindaco Stefano Bruni non si è esposto. Non ha difeso Cattaneo, né utilizzato espressioni “edulcoranti” sulla sua posizione. Ma non lo ha neanche “condannato” politicamente. Ha preferito rimandare ogni commento. «Prima – ha detto l’altro giorno Bruni – voglio parlare personalmente con Cattaneo».
Ormai sembra certo che fino a settembre il vicesindaco e assessore ai Servizi sociali del Comune di Como resterà al suo posto. Stasera è in programma l’ultima seduta consiliare prima della pausa estiva. Il Pd ha già annunciato l’intenzione di chiedere l’inversione dell’ordine del giorno per discutere e votare la mozione di sfiducia a Cattaneo depositata già a gennaio. L’inversione, va detto, per essere accolta richiede 21 voti a favore. Vuol dire che ai 15 dell’opposizione (ammettendo che non ci siano assenti) dovranno aggiungersi altri 6 voti tra i banchi del centrodestra. Ipotesi davvero improbabile, a meno che qualcuno non intenda apertamente andare contro Bruni e il coordinatore provinciale Alessio Butti (anche lui ex di An) che ha già invitato ad aspettare gli atti ufficiali (la camera di consiglio si riunirà a settembre) prima di prendere decisioni politiche. Il vice capogruppo del Pdl a Palazzo Cernezzi, Pasquale Buono, sceglie di non mettersi contro l’anima aennina del suo partito, e addirittura spende parole di stima nei confronti di Cattaneo: «Questa è una sua vicenda personale che deve approfondire e discutere con il sindaco e con il coordinatore provinciale. Ma lo ammiro, perché si è detto pronto a dimettersi e questo è un atto che qualche altro assessore non ha invece voluto fare. Direi che si può aspettare settembre prima di una decisione finale che lo riguardi».
Lo stesso Carioni, pur esprimendo una posizione critica, ci tiene a non alzare il livello dello scontro con il Pdl, già alto nelle ultime settimane a causa delle nomine nei cda di Asf e Spt: «Il caso specifico di Cattaneo non va confuso con il confronto politico tra Lega e Pdl».

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