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Lunedì 20 Luglio 2009
Tutti con il naso all'insù
Ecco la luna, 40 anni dopo
Gli astrofili organizzano due osservazioni sul Galbiga in occasione dell'anniversario della discesa dell'uomo. I ricordi di chi seguì la diretta. E l'incontro con l'astronoma triestina Margherita Hack
Luca Parravicini aveva nove anni quando Neil Armstrong compì il famoso "grande passo per l’umanità" e rimase sveglio tutta la notte per assistere alla conquista più importante del ventesimo secolo. Ora, da presidente del Gruppo astrofili lariani, cerca di trasmettere la passione per il nostro satellite, e per l’astronomia in genere, ai bambini di oggi. Non senza qualche difficoltà, anche perché il cielo, dopo quella notte tra il 20 e il 21 luglio del 1969, ha perso un pizzico del suo fascino e del suo mistero. «Quest’estate abbiamo fatto diversi incontri con i grest degli oratori, che avevano per tema "Guarda in su". I ragazzi si appassionano, ma spesso sono passioni fuggevoli, perché ricevono input continui che continuano a deviarli».
Serve qualche segnale dal cielo per riaccendere l’interesse delle masse. Non a caso gli astrofili, che si aggirano attorno ai 70-80 soci, hanno registrato un boom di iscrizioni nel 1989 e nel ’96 dopo il passaggio delle comete di Halley e di Hale-Bopp. «Anch’io mi avvicinai all’astronomia a 7 anni e mezzo - ricorda Parravicini - incuriosito da una cometa che, avevano detto alla televisione, si sarebbe dovuta vedere a occhio nudo. Non la vidi e allora volli capire il perché». Due anni dopo, era già un assiduo frequentatore del planetario e degli astrofili di Milano, dover allora viveva. «Il 20 luglio del ’69 seguimmo la diretta a casa di mia nonna, perché solo lei aveva la tv. Rimasi sveglio tutta la notte. Lo ricordo ancora adesso: era emozionante, ma si sentiva malissimo, c’era un audio disturbatissimo nel collegamento con gli Stati Uniti».
Aveva qualche anno in più Anna Sacerdoti, fondatrice nel ’74 del Gruppo astrofili lariani. Ma anche per lei l’allunaggio fu l’occasione per una riunione familiare. «Abitavo a Milano, da dove avevo cominciato a osservare i primi satelliti che l’uomo mandava nello spazio. E il 20 luglio raggiunsi la mia mamma nella casa di Cernobbio: rimanemmo tutta la nottata davanti alla tv insieme. È stata una cosa grandiosa, però da quel momento la luna è diventata qualcosa di diverso, non più un oggetto da immaginare romanticamente, ma da studiare. Ora bisogna andare avanti: anche su Marte, dove è evidente che c’è l’acqua e quindi c’è stata anche la vita».
Per quest’estate gli astrofili hanno organizzato due appuntamenti per "avvicinarsi" ai pianeti e alla luna: il 1° e il 29 agosto alle 21, all’osservatorio del Monte Galbiga. «Nella seconda parte della nottata guarderemo il nostro satellite, in particolare il Mare della tranquillità, proprio quello dove è piantata la bandiera americana». Un’altra testimonianza importante sarà quella dell’astrofisica Margherita Hack, chiamata non a caso a inaugurare ParoLario, il prossimo 29 agosto alle 17.30 in piazza Cavour. Mentre il suo amico e collaboratore laghée Corrado Lamberti (insieme hanno diretto le riviste "Astronomia" e "Le stelle") è in Cina, in crociera sul fiume il fiume Yangtze, per assistere a quello che è annunciato come uno dei più grandi eventi astronomici del 21° secolo: un’eclissi che, domani, farà scomparire il sole per oltre 6 minuti.
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