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Martedì 21 Luglio 2009
Bruni: «Ordinanza contro l'alcol
Ma serve anche una legge»
Il sindaco studia un provvedimento simile a quello della Moratti, il prefetto plaude. Appello ai parlamentari comaschi: «Promuovano il divieto di bere per i minorenni»
Da diversi mesi il problema dell’alcol tra i minori è al centro dell’attività delle istituzioni comasche. Dall’iniziativa “Non ti bere la patente” portata avanti dall’assessorato alla Sicurezza di Palazzo Cernezzi, fino alle dichiarazioni pubbliche del sindaco Bruni che ha esplicitamente accusato i bar che vendono cocktail a prezzi stracciati ai ragazzi. Ora, dopo l’ordinanza della Moratti, il primo cittadino di Como si dice pronto a valutare la predisposizione di un provvedimento simile. «Simile ma non uguale», ci tiene a precisare Bruni. «L’ordinanza del Comune di Milano è fatta in via sperimentale - ha detto - e ancora non sappiamo quanto sia davvero applicabile. Ad ogni modo un provvedimento simile, ma non necessariamente uguale può essere predisposto. Nelle prossime settimane valuteremo se e come farlo. Ma certo non risolverà tutti i problemi. Io credo serva una maggiore intransigenza verso i gestori dei locali». Detto questo, Bruni lancia l’appello ai parlamentari comaschi: «Il Paese è pronto a una smossa, visto che ormai la sensibilità sulla problematica dell’alcol è abbastanza alta ovunque. Siccome tutti hanno plaudito all’ordinanza della Moratti, mi piacerebbe che partisse da Como una proposta innovatrice. I nostri parlamentari potrebbero farsi promotori di una proposta di legge che vieti l’alcol anche ai minori di 18 anni».
«Non avrei nulla in contrario». Il prefetto Sante Frantellizzi davanti all’ipotesi di un’ordinanza che ricalchi quella della Moratti (che prevede tra l’altro una multa di 450 euro ai genitori degli under 16 sorpresi a bere alcolici) non avrebbe nulla da obbiettare: «Una simile ordinanza a Como rientrerebbe nel clima che abbiamo creato due mesi fa, quando ci siamo incontrati con la Confcommercio. In quella occasione si è parlato dell’opportunità di coinvolgere anche la grande distribuzione nel campo delle attività finalizzate alla prevenzione e alla lotta contro il fenomeno dell’abuso d’alcol tra i giovani». Infatti, a Milano vengono multati i ragazzi che bevono, detengono o cedono alcolici comprati anche nei supermercati. «Informare i genitori che il figlio beve alcolici - ha aggiunto il prefetto - mi sembra una buona cosa. Tuttavia - ci tiene poi a precisare - la mia paura è che si possa instaurare un clima poliziesco tra i ragazzi. Bisogna evitare di creare distacco tra i figli e i genitori. Per questo sarei maggiormente favorevole a una ordinanza a titolo sperimentale, tenendo ben presente che provvedimenti del genere non risolvo il problema. Bisognerà sempre e comunque insistere con le campagne di sensibilizzazione, educazione e prevenzione».
Dario Alemanno
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