Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite dai carabinieri del reparto operativo di Verbania, con il supporto logistico dei colleghi della compagnia di Como. L’operazione, battezzata «Eurostar», era partita dopo la denuncia di una serie di furti avvenuti nelle stazioni di Omegna, Stresa e Arona, dove erano state scassinate le macchinette per l’emissione dei biglietti oltre ai videopoker situati nei bar all’interno delle stazioni. Ma la banda, tra febbraio e maggio di quest’anno, aveva colpito anche negli scali di Como San Giovanni, Varese, Pavia, Cuneo e Verona.
Provenienti da Roma, i sette malviventi avevano scelto come base operativa proprio un appartamento di via Scalabrini a Como, dove da tempo viveva uno di loro, il trentaseienne Brunet Gabriel Raul. In carcere sono finiti anche Valentin Agache, 29 anni, Constantin Ciucano, 34, Florin Fieraru, 34, e Maricel Tabacaru, 35 anni. Gli arresti sono stati effettuati il 21 maggio scorso ma l’operazione è stata resa nota soltanto ieri, nella speranza di poter rintracciare anche gli altri componenti del sodalizio criminale, anch’essi romeni. Ma i due si sono resi irreperibili e gli investigatori ritengono che abbiano trovato rifugio in patria.
La banda, una volta individuati gli obiettivi, si spostava da Como a bordo di auto e treni; dopo il furto, i malviventi nascondevano nei boschi vicini alle stazioni gli attrezzi da scasso e al mattino rientravano sul Lario. I furti ai danni delle biglietterie automatiche di Trenitalia sono stati messi a segno sempre di notte e hanno fruttato almeno cinquemila euro l’uno, tra monetine e banconote. In maggio, dopo la decisione di Trenitalia di ritirare quotidianamente gli incassi delle macchinette tramite un istituto di vigilanza, i sette avevano iniziato a prendere di mira anche le slot machine dei bar all’interno delle stazioni o le casse automatiche dei parcheggi, garantendosi in questo caso un bottino di almeno tremila euro a colpo. I carabinieri ritengono che tra febbraio e maggio i ladri si siano intascati oltre 120mila euro, ma soltanto 9.565 euro, tutti in moneta, sono stati recuperati in occasione degli arresti. Trenitalia non è stata in grado di quantificare i danni subiti per i furti a Como San Giovanni, ma ha confermato che «in più occasioni, tra febbraio e aprile, le biglietterie automatiche sono state scassinate».
Mi. Sa.
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