Il sindaco promuove la mostra:
«Ma niente fuochi d’artificio»

Comune senza soldi. Bruni: «Successo da replicare». Domani l’ultimo giono e Gaddi fa la guida

a.cavalcanti

La sesta grande mostra di Villa Olmo chiude i battenti, ma senza i botti. Infatti, la giunta di Palazzo Cernezzi ha deciso di non stanziare soldi per la tradizionale festa di chiusura e i fuochi d’artificio. Motivo? La disastrosa situazione economica delle casse comunali. Una decisione presa in assenza dell’assessore-curatore Sergio Gaddi. Ad ogni modo, domani calerà il sipario su “Chagall, Kandinsky e Malevic. Maestri dell’avanguardia russa”. In occasione dell’ultimo giorno di rassegna Villa Olmo resterà aperta al pubblico fino a mezzanotte. E anche se non ci sarà una festa ufficiale Gaddi non mancherà di brindare all’ennesimo successo. Anche se, a onor del vero, questa sesta mostra non sarà ricordata come una delle più viste. I biglietti staccati dal 3 aprile al 24 luglio sono stati poco più di 72mila. Con la giornata di oggi e l’ultima di domani probabilmente verrà tagliato il traguardo dei 75mila. Poca cosa confronto ai 120mila visitatori di Magritte (2006), ma sufficienti per continuare nella strada delle maxi rassegne d’arte intraprese sei anni fa. È lo stesso sindaco Stefano Bruni a confermare questa intenzione, pur con qualche puntualizzazione sui conti economici: «Un grande successo che conferma come le grandi mostre siano un’ottima occasione di visibilità e marketing per tutto il territorio. E un risultato di buon auspicio perché l’esperienza possa continuare. La nostra cronica modesta capacità di reperire sponsorizzazioni per le mostre, tuttavia, deve farci rimettere in discussione il modello e questo richiederà un maggiore sforzo di programmazione. Con la consegna del bilancio economico potremo affrontare meglio tutto il discorso e valutare i prossimi progetti». Un tema caro anche all’opposizione: due settimane fa la consigliera del Pd, Silvia Magni, ha presentato un’interrogazione per chiedere a che punto sia l’iter per la costituzione di una fondazione o altro ente che si occupi delle mostre. Una novità che in effetti era contenuta in un emendamento approvato in occasione della delibera sulla sesta mostra. Gaddi parla di miracolo: «Considerato il tempo che avevamo a disposizione e le difficoltà questa esposizione rappresenta un miracolo organizzativo. È stata premiata la capacità di innovazione rispetto a un progetto culturale che ha avuto unanimi consensi». Quest’anno, però, è mancato il consenso del critico Vittorio Sgarbi che, ospite fisso nelle scorse edizioni, non si è fatto vivo per la sua tradizionale visita notturna con Gaddi.
Dario Alemanno

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Venerdì 24 Luglio 2009

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