Sant'Anna, case all'asta
Prelazione agli inquilini

Dopo le protesta, l'Azienda ospedaliera chiarisce: «Daremo le più ampie garanzie possibili alla gente». Ma almeno il 60% dei condomini dev'essere d'accordo a comprare

Dopo le proteste degli inquilini delle case del Sant’Anna, che hanno appreso dai giornali la decisione dell’azienda ospedaliera di mettere all’asta tutti i beni, i vertici di via Napoleona ieri hanno inviato a tutti una lettera per spiegare le modalità della vendita e fare chiarezza sul diritto di prelazione. L’ha fatto sapere lo stesso ospedale con un comunicato di poche righe, specificando che agli inquilini sono state trasmesse «le indicazioni fornite da Infrastrutture Lombarde», la società regionale che si occuperà dell’asta e di tutti gli aspetti tecnici. Il direttore generale di Infrastrutture Lombarde, Antonio Rognoni, ieri ha spiegato: «La legge prevede che gli inquilini abbiano il diritto di prelazione sull’acquisto quando vengono venduti singoli appartamenti, ma non se si cedono interi palazzi, da cielo a terra. Tuttavia, anche in questo secondo caso abbiamo deciso di concedere una sorta di diritto di prelazione ai residenti, perché non vogliamo creare problemi a nessuno». I cittadini potranno acquistare l’appartamento in cui vivono, a patto che la maggior parte degli inquilini del palazzo sia d’accordo. «Almeno il 60% deve essere d’accordo - ha detto Rognoni - In ogni caso, daremo le più ampie garanzie possibili alla gente».

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