A Chiasso bond da un miliardo

Il tesoro era stato sequestrato in dogana il 3 giugno scorso

Banconote da un miliardo di dollari. Questo sarebbe la documentazione valutaria (o, almeno, parte di questa) sequestrata, il 3 giugno scorso alla stazione internazionale di Chiasso, a due cittadini giapponesi. Anche se pronunciamenti ufficiali sull’autenticità dei 134,5 miliardi di dollari intercettati in dogana non ve ne sono (o sarebbero) ancora, emergono particolari che lasciano spazio al sospetto che almeno una parte di quel tesoro possa essere autentico. Il riferimento è ai 10 Kennedy bond da un miliardo l’uno trovati nella valigetta di Mitsuyoshi Watanabe e Akihiko Yamaguchi. In realtà non si tratterebbe di bond, ovvero obbligazioni, bensì di "notes", ovvero vera e propria carta moneta del valore nominale da un miliardo. Denaro stampato non già dalla Federal Reserve, bensì direttamente dal governo degli Usa nel 1998 forse per sostenere lo yen e l’economia giapponese che, undici anni or sono, ha rischiato la bancarotta.
A supporto di questa teoria, ventilata per primo dal quotidiano Liberazione, vi è un decreto presidenziale firmato il 4 giugno 1963 da John Kennedy che autorizzava il governo Usa a emettere denaro a fronte delle riserve d’argento presenti nella tesoreria degli Stati Uniti. Quell’ordine esecutivo firmato da Jfk non è mai stato abrogato e a tutt’oggi il governo statunitense ha la possibilità di stampare denaro in proprio, senza passare dalla Federal Reserve.
I «Kennedy notes» sequestrati il 3 giugno scorso a Chiasso, dunque, potrebbero essere autentici.

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