Girato un po’ di nascosto, ma non clandestinamente (con tutte le autorizzazioni, cioè, degli enti calcistici), ha voluto registrare le sensazioni, forse i sentimenti, degli arbitri nel vivo dell’azione: dubbi, certezze, interrogativi in quanto uomini e non solamente arbitri, secondo la dichiarazione programmatica del regista. Grande schermo a parte, dove del resto non è certo la prima volta che si vedono pallone e dintorni (ma, certo, gli arbitri questa volta hanno titolo di protagonisti), Locarno vanta una minuscola peculiarità in materia calcistica poiché vi si disputa, edizione dopo edizione, una partita: produttori contro resto del mondo cinematografico.
E se una volta per l’occasione si rimediava uno sterrato, da alcuni anni si gioca allo stadio cittadino. Quello di Locarno è un Festival dal volto umano.
Be. Ma.
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