Il giallo del trasloco
della famiglia di Mary

I congiunti della donna trovata morta hanno cambiato casa di nascosto, trasferendosi da Cirimido e Cadorago. Pare che si sentissero in pericolo

CIRIMIDO Perché la famiglia Albertani agli inizi di maggio ha preparato in fretta e furia i bagagli e ha traslocato in gran segreto da Cirimido, trasferendosi in un’anonima casa di ringhiera a Cadorago? Cucito addosso al giallo sulla morte di Maria Rosa Albertani, la 39enne il cui corpo carbonizzato è stato trovato circa un mese fa all’esterno dell’abitazione di famiglia in via Toti, c’è un interrogativo a cui gli inquirenti stanno cercando di dare una risposta che, non è escluso, potrebbe anche aiutare a risolvere il caso. Nei primissimi giorni di maggio, il mese ritenuto cruciale dagli investigatori nell’omicidio di Maria Rosa Albertani, papà Luigi e mamma Alma hanno abbandonato la loro casa e sono andati a vivere in via San Martino a Cadorago, in un’abitazione che non fosse in alcun modo riconducibile a loro. Niente nomi al citofono, niente indicazioni sul campanello, niente contratti di vendita. Un trasloco precipitoso, a sole due settimane dall’episodio centrale della tragica fine di Maria Rosa, su cui le domande si moltiplicano: perché, a dispetto di difficoltà economiche crescenti, la famiglia Albertani ha abbandonato una casa di proprietà trasferendosi in un appartamento dove avrebbe dovuto pagare l’affitto? Da quanto carabinieri e procura sono riusciti a ricostruire, attraverso decine e decine di testimonianze raccolte nelle ultime settimane, pare che a causare il trasferimento alla chetichella sia stata la paura dei genitori di Maria Rosa per una misteriosa minaccia. Connessa a cosa e alimentata da chi è quanto gli inquirenti stanno tentando di appurare. È emerso, stando ad alcune voci, che gli Albertani fossero preoccupati per una possibile ritorsione, anche sulla base di quanto la figlia minore, Stefania, avrebbe detto loro.

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