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Giovedì 20 Agosto 2009
Vietato fumare all'aperto
Ma era un cartello finto
Il Comune ammette: è stato un dipendente esasperato
Se ne sono accorti alcuni impiegati dell’anagrafe che ieri mattina hanno trovato affisso, sul muro esterno del loro ufficio, di fianco alla porta d’ingresso, un cartello “vietato fumare”. «Ma come - si sono lamentati i dipendenti con il vizio delle bionde - ora non possiamo nemmeno fumare all’aperto?». Ed è subito scoppiato un piccolo caso a Palazzo Cernezzi. Chi mai può essersi arrogato il diritto di affiggere quel cartello? A svelare il piccolo arcano è stato l’ufficio stampa del Comune che ha ammesso l’illegittimità del divieto comparso dall’oggi al domani senza essere stato autorizzato: «Si è trattato di un gesto provocatorio di un dipendente che lavora in ufficio al primo piano la cui finestra si affaccia proprio sopra l’ingresso dell’anagrafe. Il dipendente si era già lamentato in passato per il fumo di sigaretta prodotto dagli impiegati fumatori dell’anagrafe che si riuniscono appena fuori dall’ufficio al pian terreno, in cima ai gradini dell’ingresso. Il cartello non ha valore perché la legge non vieta le sigarette in luoghi all’aperto, salvo casi particolari, inoltre non è stato nemmeno autorizzato. Pertanto verrà rimosso e chi vorrà potrà continuare a fumare nel cortile del Comune».
Questione risolta. Nessuno può ledere il diritto di ciascuno a torturarsi i polmoni e la salute, se lo fa all’aria aperta. Ora sta al buon senso e alla educazione dei dipendenti fumatori andare incontro al collega, magari cercando un altro angolo dove riunirsi per fumare, così da evitare che il fumo passivo di sigaretta penetri nella finestra lasciata aperta al primo piano.
Dario Alemanno
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