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Lunedì 24 Agosto 2009
In coma per una badilata
La cagnolina si salva
Faloppio: una cucciola a cui era stato sfondato il cranio guarisce grazie alle cure del centro veterinario. Dopo otto giorni la stavano sopprimendo, quando si è risvegliata
FALOPPIO Può salvarsi una cucciola a cui sfondano il cranio con una badilata? Può salvarsi dopo essere stata gettata nel fosso che separa la strada provinciale dal paese? La storia di Rala, meticcia destinata a una morte orribile dimostra che, sì, i miracoli accadono anche per la specie animale. In un pomeriggio assolato di fine giugno una coppia di ragazzi che transitava sulla Lomazzo - Bizzarrone nota una sagoma scura riversa nel fossato della carreggiata; bloccano la macchina e scendono. La cagnolina era sdraiata, immobile, con la testa sfondata. Ma respirava. La giovane coppia non ci pensa un minuto: la caricano in macchina e via verso il centro veterinario «Arca di Noè» a Faloppio.
«Quando è arrivata era di turno la dottoressa Maria Cuteri - racconta Sara Bergomi, veterinaria del centro - la situazione era drammatica, ma è nella nostra politica utilizzare le quarantotto ore di prognosi riservata per qualsiasi animale in fin di vita arrivi al nostro centro, anche per quelli come lei privi di microchip o tatuaggio; per cui è stata subito ricoverata nel box, con terapia cortisonica e diuretica. Rala aveva subìto un trauma cranico con lussazione delle articolazioni temporo-mandibolari; non c’erano segni di scorticamento né altre ferite che facessero pensare all’investimento da parte di una vettura: la tipologia del trauma faceva considerare probabile un colpo inferto sulla testa da un corpo piatto e ferroso». Passano i giorni e Rala non si sveglia dal coma. Il gruppo di veterinari che la seguono notano impercettibili segni di recupero e rimandano il momento della decisione d’obbligo in questi casi: la soppressione.
«Era un venerdì pomeriggio - riprende Sara - erano passati otto giorni dal ricovero, e sapevamo di avere già superato abbondantemente il tempo previsto in questi casi. Quel giorno eravamo tutti presenti in ambulatorio: io, Paul Ceccarelli, Silvia Zaccarelli e Maria; per curare Rala avevamo provato di tutto: la medicina ufficiale ma anche i farmaci omeopatici, la biorisonanza, la stimolazione olfattiva e anche le preghiere della sera. Purtroppo però la decisione finale era nell’aria, anche se nessuno la formulava». Poi improvvisamente ecco che la cucciola si muove, deglutisce e torna alla vita. Un’emozione anche per chi come Paul e Maria ha una lunga esperienza di animali.
«Subito dopo ci siamo attivati per la fisioterapia e i miglioramenti hanno sorpreso tutti; ha ripreso a camminare, mangiare, interagire con gli umani manifestando una fiducia nella vita che solo poche creature possono avere dopo episodi traumatici di quella portata. Purtroppo il forte trauma cranico le ha lesionato i nervi ottici, per cui è diventata cieca; ma anche in questo caso ha mostrato una capacità sorprendente di adattamento: quando esce a passeggio si muove e saltella, ubbidendo alla voce di chi la guida.
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