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Martedì 25 Agosto 2009
I giocatori di cricket
tra le panchine del parco
Cantù, un gruppo di immigrati pakistani e indiani ha formato una squadra di cricket, sport popolarissimo nelle ex colonie inglesi. Gli allenamenti nei giardini pubblici di via Colombo, ma ora vorrebbero un campo vero e proprio
Eppure bravini devono esserlo, se qualche settimana fa a Pioltello sono arrivati in semifinale in un quotato torneo nazionale. La squadra si chiama Cantù Cricket Club. Gli allenamenti si tengono al sabato e alla domenica tra alberi e panchine. «E’ che ci servirebbe un campo dove poter giocare, ma il comune non ha ancora risposto – dicono tra un lancio e l’altro».
«Potete scrivere i nostri nomi senza problemi: abbiamo tutti regolare permesso di soggiorno», dice con una mezza battuta Ahmed Sheik Nisar. Le divise con la scritta Cantù sono arrivate direttamente dal Pakistan. Come tutto il resto dell’attrezzatura. «Qui in Italia – dice Arshad Muhammad, il primo ad arrivare a Cantù qualche anno fa, e anima della squadra – non vanno bene né le palline, né lo scotch per ricoprirle. E nemmeno le mazze». Finiti gli allenamenti, le porte finiscono nel baule di un’auto e rimangono in garage. «Ci siamo messi d’accordo con gli albanesi che giocano a calcio, altrimenti ogni volta si finiva per litigare. Il campo da cricket ci servirebbe proprio».
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