
Homepage / Como città
Venerdì 28 Agosto 2009
I sospetti sul concorso
scatenano un putiferio
«In Comune girano voci sull’assunzione mirata di un dirigente». Il consigliere Rapinese chiede chiarimenti e il sindaco Bruni replica duro
Bruni ha risposto il 18 agosto, trasmettendo copia della risposta anche al Procuratore della Repubblica Alessandro Maria Lodolini e al dirigente citato. La risposta contiene pesanti osservazioni. Il primo cittadino dopo avere spiegato «come il sindaco non possa smentire voci che non conosce, oltre che non materializzandosi in atti comunali, non potrebbe smentire né confermare» e invita Rapinese a «integrare il testo dell’interrogazione dando un nome e cognome alle voci», spiegando che per evitare danni alla civica amministrazione «bene avrebbe fatto a denunciare le voci al signor Procuratore della Repubblica». Infine Bruni arriva ad attribuire la paternità delle voci circolanti allo stesso consigliere di Area 2010: «Allo stato la paternità delle voci non può che essere attribuita a lei personalmente e il contenuto della interrogazione si disvela come una grave aggressione nei confronti della civica amministrazione e del dottor Fumagalli (assunto su mandato del sindaco, ndr), oltre che sostanzialmente volto ad interferire e a turbare il corretto svolgimento di un futuro eventuale pubblico concorso. Sotto questi specifici ed ultimi profili, l’interrogazione appare meritevole di approfondimenti in sede penale». Alle 15 di ieri Rapinese ha convocato una conferenza stampa in cui ha dichiarato di sentire lesa la sua «credibilità e onorabilità» dalla risposta di Bruni. Nel pomeriggio il sindaco ha replicato: «Su questo tema ho risposto a lui e non ad altri perché è stato lui a scrivermi e pretendere risposte. Non ne faccio una questione personale, ma di ruolo e di rispetto delle istituzioni. Adombrare e fare allusioni in maniera gratuita e sommaria non ci conduce da nessuna parte. Se come dice, la sua era una richiesta di trasparenza la mia reazione lo conferma: ho risposto in modo risoluto proprio perché la trasparenza non è in discussione e non accetto che la cosa sia messa in dubbio con tale leggerezza».
© RIPRODUZIONE RISERVATA