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Martedì 01 Settembre 2009
Zona stadio blindata
Domenica nuovi orari
All’indomani della prima partita di campionato al «Sinigaglia», dai presidenti di Canottieri e Yacht club arrivano giudizi pesantissimi sulle novità introdotte per evitare scontri tra le tifoserie nei pressi dello stadio. Nel mirino il cancello montato a metà di viale Puecher
Una notizia che, comunque, difficilmente placherà la rabbia di chi vive nella zona e dei responsabili delle società sportive di viale Puecher. «Le disposizioni introdotte quest’anno ci penalizzano in maniera inaccettabile – tuona il presidente della Canottieri Lario Enzo Molteni – Siamo molto amareggiati, questa blindatura è un incubo. Ci avevano assicurato che avremmo potuto parcheggiare in piazzale Somaini, vicino all’hangar, invece già poco dopo le 8 mi hanno negato l’accesso. E un gruppo di nostri atleti, rientrati da una gara alle 19 con furgoni e carrelli, non ha potuto raggiungere la sede. Hanno dovuto portare le imbarcazioni e tutto il resto a Pusiano». Molteni è furibondo: «Ho grande rispetto per il prefetto e il questore, ma tutte queste barriere e questi cancelli mi sembrano davvero eccessivi, anche perché il numero dei tifosi è limitato. Non penso solo ai disagi per i nostri mille soci, ma anche ai problemi che si creano alle famiglie, ai turisti, ai residenti. Una situazione del genere non esiste nelle altre città e non deve esistere nemmeno a Como, pertanto torniamo a chiedere di spostare quanto prima lo stadio».
Sulla stessa linea il presidente dello Yacht club Giancarlo Ge: «Negli anni scorsi c’erano partite a rischio ma non avevamo mai visto simili barricate. Mi sembra un’esagerazione, creando un clima da guerra si rischia di ottenere l’effetto opposto e favorire gli incidenti. Auspico un immediato cambio di rotta, uno scenario del genere per tutto il campionato non è sopportabile. I nostri 700 soci sono penalizzati». Lo storico Giorgio Cavalleri abita in viale Puecher e commenta: «Quello che ho visto domenica è assurdo, la gente a passeggio arrivava davanti ai cancelli chiusi e doveva tornare indietro. Non mi pare il caso di blindare la zona per colpa di pochi facinorosi. Ricordo gare con 25mila spettatori, negli anni Ottanta, ma tutto filava liscio, anche senza coprifuoco».
Michele Sada
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