Homepage / Como cintura
Martedì 01 Settembre 2009
Negati i permessi pagati
per l'operazione del figlio
Lo sconforto di una madre, infermiera del Sant'Anna: il suo ragazzo deve sottoporsi a un intervento agli occhi necessario ma non coperto dal sistema sanitario nazionale. E il regolamento del nosocomio parla chiaro
Dopo l’intervento, Marcello ha bisogno di alcuni giorni di assistenza, avendo anche un grave deficit visivo all’altro occhio, nonchè di essere portato in ospedale per essere sottoposto ai controlli. Il contratto collettivo, però, prevede che a domanda del dipendente possono essere concessi, nell’anno, tre giorni di permesso retribuito per particolari motivi personali o familiari adeguatamente documentati, compresa la nascita dei figli (tre giorni sono stati poi ridotti a 18 ore). «Nell’azienda ospedaliera Sant’Anna dove presto servizio - spiega la mamma del ragazzo -, il regolamento relativo alla concessione di permessi retribuiti concordato con i sindacati prevede che: il diritto di godere del permesso retribuito è subordinato al ricovero ospedaliero del coniuge anche legalmente separato, del figlio o parente (fino a seconda generazione). Il problema sembra quindi consistere nel fatto che mio figlio deve essere sottoposto a un intervento che però non prevede il ricovero ospedaliero non essendo eseguito privatamente, non viene effettuato presso l’azienda dove lavoro, ma necessità assistenza. Dunque per applicare alla lettera un accordo, a mio avviso ingiusto o quantomeno impreciso, non ho diritto ad alcun giorno/ora di permesso retribuito. L’assurdità è che se invece mio figlio decidesse di farsi un intervento di chirurgia estetica (presso l’azienda) l’avrei avuto. Un accordo sindacale è legittimo se comporta di fatto un ostacolo all’esercizio di un diritto fondamentale quele quella di assistere il proprio figlio dopo un intervento?». «Purtroppo il regolamento, concordato con i sindacati, è questo - replica Laura Chiappa, direttore sanitario dell’ospedale Sant’Anna -. La mamma può chiedere l’aspettativa o usare le ferie, ma non può avere il permesso retribuito. Sul perchénon venga coperto dal sistema sanitario nazionale non so dire, di sicuro la Lombardia è la Regione che garantisce la fascia di livelli minimi di assistenza più ampia».
«Spero che i sindacati cambino il regolamento per me e altri genitori nella mia stessa situazione», replica l’infermiera.
© RIPRODUZIONE RISERVATA