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Sabato 05 Settembre 2009
Il nuovo reato di clandestinità
inapplicato dopo quasi un mese
A un mese dall’entrata in vigore del nuovo pacchetto sicurezza con l’inedito reato di clandestinità, a Como non è ancora stato aperto un fascicolo penale per contestare a immigrati sorpresi in Italia senza permesso di soggiorno di aver violato la legge
Ricapitolando: il pacchetto sicurezza, entrato in vigore in piene ferie estive, prevede tra le novità normative anche l’introduzione del reato di clandestinità. Ovvero: chiunque dovesse essere sorpreso a trattenersi clandestinamente in Italia finisce davanti al giudice di pace per una sorta di processo per direttissima, con rischio di condanna e relativa espulsione.
Come già sottolineato nelle scorse settimane, quando la norma è entrata in vigore, l’ufficio dei giudici di pace di Como può contare soltanto su un magistrato per i fascicoli relativi ai reati penali. Giudice che, per inciso, si occupa già annualmente di una media di 600 procedimenti penali. Il nuovo reato, verosimilmente, potrebbe far aumentare esponenzialmente il numero di fascicoli in carico a quell’unico magistrato. Sul rischio di moltiplicazione degli atti giudiziari diverse procure stanno già studiando alternative. È il caso di Torino, che nei giorni scorsi aveva deciso di non contestare il reato di clandestinità qualora quest’ultimo fosse assorbito dall’aggravante della clandestinità, inserita nel precedente pacchetto sicurezza voluto dal governo.
Insomma, tutti disuniti verso la meta. E così accadrà per i prossimi dieci giorni, così come suggerito dalla procura generale.
Accadrà dunque ciò che è avvenuto lunedì scorso, quando un iracheno è stato fermato dalla polizia ferroviaria alla stazione San Giovanni e arrestato per non aver ottemperato all’ordine del questore di Aosta che a luglio gli aveva intimato di lasciare l’Italia. L’iracheno - peraltro già condannato nel 2003 per lo stesso reato, commesso in quel caso ai danni di un ordine di espulsione emesso dal questore di Bolzano - è finito nei guai dunque per il reato di inottemperanza dell’ordine del questore, ma non di quello di essersi trattenuto in Italia senza permesso di soggiorno. Per questo reato se ne riparlerà il 15 settembre.
P. Mor.
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