A Como la nuova influenza
costerà 3,6 milioni di euro

Soltanto nel “picco” tra il 18 dicembre e il 18 gennaio, l’influenza costerà alle imprese comasche oltre tre milioni e mezzo di euro. La stima arriva dalla Camera di commercio di Milano.

COMO - Soltanto nel periodo del “picco”, atteso tra il 18 dicembre e il 18 gennaio, l’influenza suina costerà alle imprese comasche oltre tre milioni e mezzo di euro. La stima arriva dalla Camera di commercio di Milano, che ha calcolato come influirà il virus AH1N1 sulle casse di piccole e grandi aziende del territorio lariano. Chi contrarrà la nuova influenza dovrà rimanere a letto per almeno tre giorni e così, basandosi sul numero di imprenditori e lavoratori che si presume possano essere contagiati, gli esperti hanno stimato un costo di 3.635.393 euro per le imprese della provincia di Como.

E l’indagine, come detto, si limita a prendere in considerazione il periodo più critico, quello del picco influenzale. I costi totali, quindi, saranno molto più elevati, senza contare quelli legati alle assenze per malattia che si registreranno negli uffici pubblici e nelle scuole. L’unico modo per cercare di limitare i danni sarà la vaccinazione, che dovrebbe essere proposta a partire da novembre: prima toccherà a operatori sanitari, lavoratori dei servizi essenziali e a tutti i soggetti con problemi di salute, a gennaio invece sarà la volta delle persone di età compresa tra 2 e 27 anni. Sul Lario il vaccino sarà proposto ad almeno 140mila persone.

Gli ospedali comaschi, per ora, restano in attesa di comunicazioni dalla Regione, che nei prossimi giorni farà il punto sulle misure legate all’influenza A in un apposito vertice: «Ci aspettiamo a breve una convocazione – conferma la direzione sanitaria del Sant’Anna – Posti letto riservati ai pazienti colpiti dalla nuova influenza? Con ogni probabilità non ce ne sarà bisogno, visto che i casi gravi, tali da comportare un ricovero, dovrebbero essere numericamente limitati. La maggior parte delle persone contagiate potrà essere curata a domicilio, come nel caso dell’influenza stagionale». L’Asl, intanto, ha pubblicato sul proprio sito Internet (www.asl.como.it) una pagina che riassume gli interventi messi in campo finora dalla Regione: «La direzione generale Sanità ha attivato tutte le misure previste dal proprio "Piano pandemico regionale", che contiene una serie di indicazioni organizzative e operative per le strutture sanitarie - si legge - e per tutte le situazioni che coinvolgono i cittadini. La Lombardia è già dotata di tutti i sistemi di sorveglianza e controllo in grado di evidenziare e gestire eventuali casi di malattia. Inoltre, la direzione ha provveduto a trasmettere alle Asl e alle aziende ospedaliere le comunicazioni pervenute dal ministero e le indicazioni per la gestione di eventuali casi sospetti».

Quanto alle scuole, il provveditorato lariano ha fatto sapere di aver già preso contatti con il dipartimento Prevenzione dell’Asl e ha specificato che «la chiusura di un istituto potrà avvenire se si verificheranno più di tre casi di nuova influenza. La decisione spetterà, comunque, al dirigente scolastico».
Michele Sada

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