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Domenica 06 Settembre 2009
Annullata la Gran Fondo
Pd all’attacco: «Incapaci»
Quest’anno Como non ospiterà la Gran fondo e la Medio fondo, le competizioni ciclistiche per amatori che, tradizionalmente, si svolgono sul Lario all’indomani del «Giro di Lombardia»: le gare amatoriali sono state cancellate. E le polemiche fioccano.
E le polemiche fioccano, con il Pd che accusa l’amministrazione comunale di non saper dare sufficienti garanzie in termini organizzativi e di essersi lasciata sfuggire per questo la manifestazione: «Si parla tanto di promozione di Como come città turistica e poi si perdono occasioni come queste – ha tuonato il consigliere comunale Franco Fragolino – Como rinuncia a un indotto importante visto che i corridori nelle passate edizioni provenivano da tutta Italia e molti dall’estero e si trattenevano in città per qualche giorno». Ma la Gran fondo e la Medio fondo avevano creato enormi problemi alla viabilità cittadina già nel 2007 e poi l’anno scorso, quando i partecipanti avevano superato quota duemila e il traffico era letteralmente impazzito, con centinaia di automobilisti bloccati a causa della prolungata chiusura delle strade. Da più parti, proprio per questo, erano stati avanzati dubbi sull’opportunità di riproporre la manifestazione: «Già nel 2008 avevo proposto di risolvere il problema attuando il blocco del traffico per una giornata – dice il capogruppo del Pd Luca Gaffuri – E’ chiaro che se ci si organizza male, come avvenuto in passato, la viabilità impazzisce. Ma sarebbe bastato organizzarsi meglio per poter ospitare ancora l’evento, invece lo perdiamo a causa dell’incapacità dell’amministrazione». Gli organizzatori, però, gettano acqua sul fuoco. L’ufficio stampa di Rcs Sport spiega: «Abbiamo deciso in totale autonomia di cancellare l’evento, perché ci siamo resi conti che non sarebbe stato possibile garantire la sicurezza dei partecipanti. Ce ne assumiamo la responsabilità e non incolpiamo nessuno. Negli anni scorsi da parte del Comune e della Polizia locale c’è stata massima collaborazione, tuttavia si erano create situazioni al limite dell’assurdo, con il rischio di scontri tra auto e ciclisti. Visto che i partecipanti sono amatori, transitano a molti minuti di distanza l’uno dall’altro e questo crea enormi problemi: bisogna chiudere le strade per ore, oppure far pedalare i ciclisti in mezzo alle auto. Entrambe le soluzioni ci sembrano impraticabili, pertanto dopo tre anni l’esperienza comasca si chiude».
Michele Sada
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