Cinquanta metri in via Cecilio
senza l'ombra di un marciapiede

In via Cecilio, sul lato destro a salire, servirebbe un marciapiede. La segnalazione arriva dal signor Michele Garulli: «Mio padre risiede al numero 18, ha 78 anni ed è bloccato su una carrozzella. Nemmeno con l’aiuto di mia madre riesce a superare l’ostacolo se non andando a occupare la sede stradale, con il rischio di essere investito>

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COMO In via Cecilio, sul lato destro a salire, servirebbe un marciapiede. Non lungo quanto la via, ne basterebbero poco meno di cinquanta metri nel tratto iniziale, per consentire ai residenti delle poche case che si affacciano sulla trafficata strada di spostarsi in sicurezza. La segnalazione arriva dal signor Michele Garulli: «La cosa - spiega - crea una barriera architettonica insuperabile per coloro che, abitando nei civici dal 18 al 10 e non avendo una normale mobilità, come anziani e mamme con carrozzine, vogliono raggiungere la città. Mio padre per esempio, risiede al numero 18, ha 78 anni ed è bloccato su una carrozzella. Nemmeno con l’aiuto di mia madre riesce a superare l’ostacolo se non andando a occupare la sede stradale, con il rischio di essere investito. Mia madre ha fatto presente la situazione in circoscrizione Tre e all’Ufficio relazioni con il pubblico di Palazzo Cernezzi, ma senza nessun risultato. Sono venuti anche i Vigili che hanno fatto delle rilevazioni a cui però non è seguito nulla. Mia madre ha anche contattato la segreteria dell’assessore comunale ai Lavori pubblici, anche qui senza risposta». Ma serve davvero un marciapiede in quel tratto di strada ex provinciale? L’assessore Fulvio Caradonna non è d’accordo con i residenti. «Premesso - replica - che l’unica comunicazione in merito mi è giunta solo nei giorni scorsi, via posta elettronica, proprio dal signor Garulli - devo dire che ci stiamo muovendo innanzitutto per verificare chi sia il proprietario di quella striscia d’asfalto. Nel caso fossero i condomini ovviamente la realizzazione del marciapiede sarebbe a carico loro. Nel caso il proprietario fosse il Comune, si studierà una soluzione, che a mio avviso consiste in tutt’altro, ossia nel posizionamento di dissuasori della sosta. Il problema infatti, in quel tratto di 50 metri, sono le auto costantemente parcheggiate a ridosso dei muri di cinta delle case, occupando lo spazio riservato ai pedoni». In pratica chi ha segnalato il problema di via Cecilio avrebbe sbagliato indirizzo: «In un certo senso sì - conclude Caradonna - perché un nostro intervento per inibire la sosta potrebbe scatenare la reazione di chi si vede sparire un comodo posto auto. A quel punto diremo loro di rivolgersi ai proprietari delle case».
Gigi Albanese

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Domenica 06 Settembre 2009

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