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Domenica 06 Settembre 2009
Nuovo caso di influenza A
Ottantenne al Sant'Anna
Un ottantenne canturino è ricoverato da qualche giorno nel reparto Infettivi dell’ospedale Sant’Anna, dove gli è stata diagnosticata nelle ultime ore l’influenza suina. Si tratta del terzo caso comasco di cui si ha conoscenza, ma in realtà è il primo in cui il malato ha quasi certamente contratto il virus A/H1N1 non all’estero, ma in Italia
Da via Napoleona non arrivano conferme ufficiali sul caso dell’80enne lariano, ma ufficiosamente è emerso che l’uomo non è in pericolo di vita e che le sue condizioni sarebbero abbastanza buone. Nei giorni scorsi è stato sottoposto al tampone faringeo inviato - come prevede il protocollo - al laboratorio milanese competente che ha, a quel punto, esaminato il campione e trasmesso il risultato confermando che si trattava proprio del virus. A quel punto è scattato l’intervento sul paziente con antivirali e altri trattamenti sanitari che vengono di volta in volta stabiliti in base alle complicanze.
I familiari e chi ha avuto contatti stretti con il nonno canturino verranno ora controllati dall’Asl, ma non è prevista alcuna azione preventiva. Il malato rientra infatti nel target delle persone a rischio, cioé malati cronici e anziani, ed è uno dei primissimi a cui ne seguiranno molti altri così come previsto dagli esperti. Dovremo infatti abituarci nei prossimi mesi a fare i conti con il virus, definito comunque meno aggressivo di una normale influenza stagionale, che avrà il picco di diffusione tra il 18 dicembre e il 18 gennaio. A novembre scatterà il piano delle vaccinazioni messo a punto a livello nazionale che, nel Comasco, interesserà circa 140mila persone con priorità agli operatori e al personale sanitario, alle forze dell’ordine e ai lavoratori dei servizi essenziali oltre ai soggetti con problemi di salute. A gennaio toccherà ai giovani di età compresa tra i 2 e i 27 anni.
Finora la Regione Lombardia, che ha creato un’apposita struttura dedicata all’influenza suina a cui fanno riferimento tutte le aziende ospedaliere e quelle sanitarie, ha confermato 247 casi. A questi, però, ne va aggiunto un ulteriore 30% che si riferisce alle persone che hanno avuto la malattia senza nemmeno accorgersene. I sintomi, infatti, possono avere intensità variabile e vanno ricondotti a febbre, cefalea e malessere generalizzato. Gli stessi di una classica influenza invernale.
Dopo l’ultimo supervertice dei giorni scorsi, il ministero della Salute ha assicurato che la pandemia non è grave e il virus si diffonde più lentamente del previsto, ma è vero anche che, soltanto in Italia, l’influenza A potrà colpire fino a tre milioni di persone e che bisognerà vaccinare il 40% dei cittadini.
Michele Sada - Gisella Roncoroni
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