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Sabato 12 Settembre 2009
La scuola ricomincia
con i sit-in di protesta
Scuola, tra 48 ore si riparte. E a Como sarà subito protesta. Alle 12.30 di lunedì, infatti, la Cgil darà vita a un presidio fuori dal provveditorato, per denunciare «i gravissimi tagli di docenti e personale scolastico attuati dal ministro Gelmini» e per chiedere «la proroga di tutti i contratti dei precari»
Il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Claudio Merletti, ridimensiona l’allarme del sindacato: «La stima pessimistica è di una cinquantina di docenti che non si sono visti rinnovare il contratto annuale. Tutti confermati, invece, quelli a tempo indeterminato». «Ci possono essere situazioni esistenzialmente problematiche - ammette Merletti - perché i mancati rinnovi toccano anche persone con anni di precariato alle spalle. Comunque - assicura - avranno accesso di diritto agli ammortamento sociali derivati dall’intesa Gelmini-Formigoni». La Regione mette a disposizione 15 milioni di euro che dovrebbero coprire il 60% dello stipendio degli insegnanti rimasti senza cattedra e lo Stato promette di integrare tale quota fino ad arrivare al 100%. «A condizione - precisa Merletti - che il docente si attivi per lavorare nella scuola su progetti a favore di soggetti deboli, come gli alunni diversamente abili e gli stranieri».
Il provveditore ritiene invece impossibile mantenere i posti di lavoro, nonché il servizio che la scuola ha garantito per decenni. «La scuola di Stato è un sistema gonfio - sostiene Merletti -, basti pensare che fino a due anni fa le professionali facevano 40 ore, che il 98% della spesa è per gli stipendi e solo il 2% per gli investimenti, che il numero di scuole è ancora quello del baby boom. Laddove la domanda sociale c’è davvero viene salvaguardata con l’attivazione di nuove classi a tempo pieno, ma in provincia di Como tale richiesta è poco significativa».
Pietro Berra
Michele Sada
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