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Martedì 15 Settembre 2009
Lo "sceriffo" di Cardina
fa arrestare il ladro della 500
Se tutti i vicini fossero come il signor Lorenzo... è lui il protagonista del furto sventato in quel di Cardina nel tardo pomeriggio di sabato. Poco dopo le 18 l’uomo ha notato un oggetto rosso entrare nella sua via. Ha guardato meglio e ha identificato l’oggetto in questione: una Fiat Cinquecento, con tre uomini a bordo...
Se tutti i vicini fossero come il signor Lorenzo... è lui il protagonista del furto sventato in quel di Cardina nel tardo pomeriggio di sabato. Poco dopo le 18 l’uomo ha notato un oggetto rosso entrare nella sua via. Ha guardato meglio e ha identificato l’oggetto in questione: una Fiat Cinquecento, con tre uomini a bordo. Un’auto del tutto identica a quella che nel giugno scorso aveva visto allontanarsi da casa sua a tutto gas, dopo aver notato due uomini appesi alla grondaia di casa intenti a raggiungere la finestra aperta, per poi derubarlo. Allora aveva urlato ai ladri: «Cosa fate lì?», sentendosi intimare di farsi gli affari suoi. Sabato non ha chiesto spiegazione. Ha agito. È sceso in strada e ha iniziato a seguire quell’auto rosso fuoco. E così ha potuto notare due uomini saltare una recinzione ed entrare nel giardino di un suo vicino di casa. A questo punto l’uomo ha sciolto gli indugi: ha immediatamente chiamato il 113 per denunciare il tentativo di furto e ha tentato di bloccare i ladri. I quali, dal canto loro, hanno subito cercato di fuggire. Trovando però la strada bloccata dal coraggioso signor Lorenzo. Coraggioso al punto di resistere all’aggressione della banda, in attesa dell’arrivo della polizia.
Alla vista della squadra volante i tre hanno tentato la fuga a piedi, ma invano: fermati, sono stati accompagnati in Questura e quindi arrestati. Lungo l’elenco delle accuse ipotizzate a loro carico: resistenza a pubblico ufficiale, tentata rapina in concorso, danneggiamento, lesioni volontarie, tentato furto aggravato e possesso di oggetti atti a offendere. Nella Cinquecento gli agenti della volante hanno infatti trovato una mazza da muratore, cacciaviti, guanti e anche una carta d’identità falsa.
In cella sono così finiti: Toni Savic, 25 anni tra un mese, nato in Croazia ma residente a Milano, e due minorenni di Rho e di Milano, uno dei quali non ha ancora compiuto 16 anni.
A questo punto sarà il tribunale di Como per Savic e il tribunale per i minori per i due minorenni stabilire la loro responsabilità.
Da accertare, tra l’altro, se si tratta degli stessi protagonisti del tentato furto in appartamento del giugno scorso a casa del coraggioso signor Lorenzo.
P. Mor.
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