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Martedì 15 Settembre 2009
Il giallo della Spa scomparsa
Sequestri in mezza Italia
Domenica di super lavoro per le fiamme gialle, impegnate in numerose perquisizioni ad Ariano Irpino, a Genova, a Benevento. A ordinare la visita è il pubblico ministero Massimo Astori, titolare del fascicolo aperto sul giallo dei 50 milioni di euro (ma potrebbero essere molti di più) scomparsi assieme ai broker di Ibs Forex
COMO Suona di buon’ora il citofono di una decina tra ex amministratori e soci della finanziaria di piazza Grimoldi evaporata nel mistero. Chi è? «Guardia di finanza, aprite». Domenica di super lavoro per le fiamme gialle, impegnate in numerose perquisizioni ad Ariano Irpino, a Genova, a Benevento. A ordinare la visita è il pubblico ministero Massimo Astori, titolare del fascicolo aperto sul giallo dei 50 milioni di euro (ma potrebbero essere molti di più) scomparsi assieme ai broker di Ibs Forex. Al momento non risultano indagati, nell’inchiesta.
CACCIA AI DOCUMENTI Il decreto perquisizione è stato motivato con l’esigenza di cercare documenti relativi all’attività della società di piazza Grimoldi 8 e, potenzialmente, in possesso di amministratori e soci della Spa. E così i finanzieri hanno bussato alla porta del presidente del cda, il genovese Gianluca Priano, ma hanno anche chiesto aiuto a recuperare tutta la documentazione riguardante la vita di Ibs all’ex direttore, il beneventano con casa a Lugano Sandro Tiso, e al socio fondatore uscito di scena quattro mesi prima del crac, l’irpino Graziano Campagna.
CACCIA AI CLIENTI L’attività degli uomini del nucleo di polizia tributaria di Como, intanto, non conosce sosta. Le prossime mosse porteranno gli investigatori a Empoli, nella sede di Invest Bank, a caccia dell’elenco dei clienti della finanziaria evaporata nel sole d’agosto. In particolare si cerca la lista di tutti i conti corrente sui quali Ibs Forex aveva la libertà di operare, non solo per poter contattare chi si è fidato - suo malgrado, verrebbe da dire con il senno di poi - delle promesse dei broker, ma anche per riuscire a tracciare i movimenti di valuta. E, quindi, scoprire dove sono stati fatti transitare i soldi che poi sono scomparsi nel nulla.
LE ACCUSE DEL WEB Su internet, negli ultimi giorni, si sprecano i commenti e le critiche sul mistero finanziario nel cuore di Como. C’è anche chi si è lanciato nella cronistoria del flop Ibs sostenendo che già nell’ottobre 2008 i capitali dei clienti erano stati «bruciati», per colpa «non di una strategia sbagliata, ma da una sistematica incapacità a guadagnare o a non perdere denaro dal lontano 2006».
LA PISTA SICILIANA Uno dei passaggi che potrebbe rivelarsi maggiormente interessante nell’inchiesta è la cosiddetta "pista siciliana". Proprio da Palermo sarebbe stata innescata la scintilla che ha permesso di alzare il velo sul collasso finanziario della società di piazza Grimoldi quando il vicepresidente, Nicolò Xerra, ha chiesto la liquidazione parziale della posizione di un importante investitore siciliano. Liquidazione di svariati milioni di euro, che però nelle casse della società non c’erano ormai più.
LA GIACCA Il mistero resta fitto. La tributaria sta analizzando tutti i documenti finora acquisiti, nonché un computer trovato nella sede di piazza Grimoldi. Proprio in quello che era l’ufficio di Ibs, oltre a una pianta ormai ingiallita dopo tanti giorni senza essere innaffiata, le fiamme gialle hanno anche trovato una giacca appesa. Come se l’ultimo inquilino della finanziaria del mistero fosse stato costretto a fuggire dall’ufficio in centro città in fretta e furia.
P. Mor.
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