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Mercoledì 16 Settembre 2009
Strade, verde e sporcizia
Ecco le croci dei comaschi
I pericoli sulle strade, la proeccupazione per l’inquinamento, l’attenzione per il verde pubblico. Sono i principali temi emersi ieri in base alle segnalazioni via fax e alla telefonate in redazione al «Filo diretto: la città a pezzi» organizzato da «La Provincia». I comaschi hanno segnalato cose o episodi che non hanno incontrato la loro approvazione
Paolo Porta è sempre più preoccupato dalla costante pericolosità dell’attraversamento pedonale di via Carloni all’angolo con via Piave: «Mancano le strisce pedonali - più volte segnalate - da più di un anno...». Un residente in viale Geno, nel primo bacino del lago, non vuole tacere su un fenomeno inquietante: «All’altezza del numero civico 8, le fognature scaricano direttamente nel lago. In pratica, c’è una fogna a cielo aperto...».
Le altre segnalazioni al «Filo diretto: la città a pezzi», negli altri servizi sotto, non si allontanano dalle tematiche principali: segnaletica stradale orizzontale e verticale dalla strana fruizione e comunque molto discutibile, il verde pubblico sempre più trascurato, residui di bevute notturne in piazza cacciatori delle Alpi...
L’avvocato Umberto Biondi si lamenta sdello stato dei marciapiede di via Milano bassa, da via XX Settembre a Porta Torre: «Possibile che i vasi davanti alle vetrine ospitino alte piante completamente rinsecchite? I commercianti si mettano d’accordo per abbeverarle...».
Infine, esasperato, Luciano Forni si meraviglia del fatto che, da mesi, i tre vasi sul balcone del Museo Giovio, in piazza Medaglie d’oro, contengano «stecchi secchi al posto di fiori». E si chiede: «Costa troppo esporre tre vasi di gerani che gli addetti possono senza gran fatica irrorare convenientemente? O forse bisogna assumere un giardiniere?».
Andrea Cavalcanti
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