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Venerdì 18 Settembre 2009
Como sta diventando
una città "a gettone"
Il self service infatti si sta diffondendo oltre l’auto e i tabacchi, interessando il lavaggio dei cani, la distribuzione di generi alimentari e le lavanderie, non una novità quest’ultima, ma in forte incremento. Che non hanno avuto fortuna invece, per cui sono spariti dalla circolazione, i servizi igienici a gettone, come quello supertecnologico di viale Varese
Facendo un giro in convalle e nell’immediata periferia si scorgono insegne più o meno colorate e luminose sulle quali campeggia la scritta “serviti da solo”, che dovrebbe essere sinonimo di risparmio di denaro e di tempo, ma soprattutto di comodità in quanto praticamente non ci sono orari. A batterli tutti è il punto “Brekky” di via Cavallotti, aperto - come recita il logo - 25 ore al giorno. Qui si può trovare di tutto in fatto di alimenti: il tramezzino a 2,50 euro, la bibita in lattina a 90 cent., la bottiglietta d’acqua a 80 per un pranzetto o una cenetta veloce in piedi, ma anche la confezione di cannelloni da portare a casa e mettere nel microonde (3,50 euro), fino alla brioche (70 cent.) e alla bevanda calda (50 cent.) per la colazione. Chi cerca alcolici o super alcolici ha sbagliato indirizzo. Nessun problema per quanto riguarda i soldi: si possono cambiare (in maniera automatica) e si riceve il resto. Vanno poi aggiunti i tre distributori automatici di latte crudo.
Tra fine 2008 e inizio 2009 in città sono sbarcati anche i lavaggi fai da te per cani, il primo è il “Como dog” di via Tentorio, seguito dal “Wash dog” di via Varesina, che consentono di fare la toeletta al proprio cane da soli, in tutta igiene e sicurezza, anche nelle ore serali, senza dover lottare nel giardino di casa, in garage o nella vasca da bagno, e al contempo risparmiare, rispetto a un centro specializzato. Qui il gettone non c’è, al suo posto una card o una chievatta ricaricabile. Un capitolo a parte è infine costituito dalle lavanderie fai da te, che stanno crescendo come funghi. La prima ad aprire in città oltre 6 anni fa - lo dice la proprietaria Patrizia Beccalli - è la “Lavanderia self-service” di via Cadorna, alla quale si sono poi aggiunte il “Quick wash” di via Carloni, il “Lava Giò” di via Varesina e il “Lava più” di via Paoli, a pochi metri da piazza Camerlata, lavanderie ad acqua e non a secco. Hanno orari che vanno dall’alba al tramonto e oltre, e prezzi intorno ai 3,50 euro per un carico di 8 chili e 5,50 per 14 chili. Poi c’è la possibilità di asciugare la biancheria e, per chi non ha il detersaivo, di acquistarlo, sempre automaticamente con le monetine o i gettoni. Chi sono i clienti di queste lavanderie? Non necessariamente single o mariti buttati fuori casa: c’e chi ha la lavatrice in riparazione, chi ha grossi carichi e chi capi voluminosi. Insomma stanno prendendo piede tanto che i più attrezzati hanno la musica in sottofondo, le poltroncine per l’attesa con tanto di riviste da sfogliare e la macchinetta del caffè, rigorosamente fai da te. E pensare che di automatico e a gettoni i comaschi di mezza età ricordano forse solo le cabine telefoniche. A proposito, dove le mettiamo? In discarica.
Gigi Albanese
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