Homepage / Como città
Domenica 20 Settembre 2009
Ecologica e digitale:
la Cometa fa scuola
Già al primo impatto la scuola Oliver Twist, inaugurata ieri alla presenza di Formigoni, sembra segnalare un intento preciso, indicare le linee di un percorso dove studio e lavoro, l’aula scolastica e l’officina, non sono mondi distanti e separati, ma momenti di un’unica esperienza
«Oggi però inauguriamo una scuola, il discorso è diverso. Si tratta di un’opportunità aperta a tutti» tiene a chiarire lo stesso promotore del progetto messo in cantiere nel 2006 quando la prima pietra fu benedetta dal vescovo Maggiolini. Oggi la scuola di formazione professionale, la prima in Lombardia certificata in “classe A”, vale a dire a basso fabbisogno energetico, porta il timbro di una novità in ogni suo elemento: dalle porte alle luci alle lavagne - interattive multimediali con collegamento a Internet - dalle pareti al tetto, dalle sedie ai banchi agli armadietti rigorosamente costruiti con materiale riciclato. «L’avventura della vita è passione per ogni uomo» si legge varcando l’ingresso: un messaggio che con la guida dei docenti e dei tutor, di artigiani pronti a trasmettere i segreti del mestiere, diventa per molti ragazzi un’esperienza viva, fatta sulla propria pelle. «Qui ognuno mette a servizio il proprio sapere, quello che sa e quello che è... Quando guardo in faccia i nostri ragazzi, ad ognuno vorrei dire: “tu sei unico, eterno, irripetibile”» racconta ancora Erasmo Figini sottolineando che la cura di ogni particolare risveglia un desiderio di bene ed esprime una ricerca di bellezza e di verità. Anche la raffigurazione della “sacra famiglia”, intagliata in legno, ben visibile nell’atrio, è lì per rafforzare la convinzione che i ragazzi sono affidati dai loro genitori e che un cammino educativo è fatto di alleanze. «Il nostro è sempre un lavoro d’equipe» aggiunge Figini tornando a quel messaggio nodale che sembra attraversargli sempre il cuore: «Tu sei unico... hai una storia che solo tu puoi scrivere. Non glielo dico con le parole, ma in ogni ora di lezione, nei laboratori, in ogni gesto e sguardo è questo il messaggio fondamentale». Ed è questo il motivo per cui non sarebbe bastato un capannone per far scuola.
Laura d’Incalci
© RIPRODUZIONE RISERVATA