Cultura e Spettacoli
Martedì 29 Settembre 2009
La magia dei giardini
di Delfina Rattazzi
La scrittrice, figlia di Susanna Agnelli, presenterà il suo libro "Storie di insospettabili giardinieri" (Cairo editore) a Orticolario, la mostra mercato sull'eccellenza florovivaistica, che si terrà a Villa Erba dal 2 al 4 ottobre.
di Stefania Briccola
A catturare l’attenzione di Delfina Rattazzi sono esistenze ricche di talento in cui il giardinaggio si incastra come un tassello importante spesso ignorato dalle biografie ufficiali. Esperti botanici scoperti per caso sono la passione della giornalista e scrittrice che nel libro "Storie di insospettabili giardinieri" (Cairo editore) racconta della pittrice Georgia O’Keeffe che nell’arido deserto del New Mexico coltivò un angolo di verde simile ad una miniatura persiana, di Nelson Mandela che in carcere si batteva per il diritto di tenere un orto, ma anche della schiva Catherine Denueve che considera il giardino un pezzo della sua anima. Delfina Rattazzi il 4 ottobre, alle 10.30, sarà a Villa Erba a Cernobbio, in occasione di Orticolario, dove parlerà di "Scrittori e artisti che hanno amato il giardinaggio" con Emanuela Rosa-Clot, direttore della rivista "Gardenia".
Delfina Rattazzi, quali giardinieri insospettabili ha scoperto tra le pagine della storia?
Charles Darwin ha lasciato degli importanti scritti di botanica sui movimenti e le abitudini dei rampicanti svelandoci che avanzano in senso antiorario. La passione per le piante ha percorso la vita del teorico dell’evoluzione della specie per selezione naturale. Il giardinaggio fu una delle sue grandi consolazioni e un‘attività parallela. Ricordo inoltre Joséphine de Beauharnais, che alla sontuosa Malmaison riunì la più grande collezione botanica di Francia di cui oggi non c’è quasi più traccia, e Thomas Jefferson, presidente degli Stati Uniti, che portò nel suo orto oltreoceano gli olivi, il riso e il radicchio di Treviso. Le vite che più mi interessano sono esistenze ricche in cui il giardinaggio si incastra come un tassello. Per questo mi affascina la figura di Sir Peter Smithers, parlamentare conservatore britannico ed esperto botanico che ha realizzato un giardino incredibile con diverse magnolie a Vico Morcote sul lago di Lugano. Durante la seconda guerra mondiale ha lavorato per i servizi segreti britannici e probabilmente è stato uno dei modelli per James Bond data la sua amicizia con Ian Fleming.
In quali personaggi il giardinaggio diventa parte una storia più grande?
Nel caso di Nelson Mandela, vincitore Premio Nobel per la pace nel 1993 e simbolo della lotta contro l’apartheid in Sudafrica, che aveva ottenuto in prigione il diritto di coltivare un orto. L’ho scoperto guardando il dvd sulla storia del suo carceriere. Nelson Mandela nei ventisette anni di prigionia ottenne la laurea in legge per corrispondenza e lottò per poter fare giardinaggio su una striscia di sassi. Questo significava molto perché quando il leader sudafricano entrò in carcere i prigionieri avevano solo il diritto di spaccare pietre.
(Estratto dell'intervista a Delfina Rattazzi, pubblicata sull'edizione del 30 settembre de "La Provincia")
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