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Venerdì 02 Ottobre 2009
Una raccolta di firme
contro la fine di Como 2
I genitori si oppongono alla chiusura del circolo didattico di Como 2. E lo fanno con una raccolta di firme, chiedendo all’unisono chiarimenti sulla fusione del circolo con l’istituto comprensivo di Como Centro dando vita al maxi istituto di Como Centro Città
COMO I genitori si oppongono alla chiusura del circolo didattico di Como 2. E lo fanno con una raccolta di firme, chiedendo all’unisono chiarimenti sulla fusione del circolo con l’istituto comprensivo di Como Centro dando vita al maxi istituto di Como Centro Città: «Una decisione – precisa Fortunato Zullo, genitore di alunno della scuola di via XX settembre e presidente del Circolo didattico, con in mano i fogli delle firme – presa dall’assessorato senza ascoltare le nostre richieste o dare spiegazioni sul futuro delle quattro scuole coinvolte (materne e elementari di via Fiume, XX settembre, Briantea e Zezio ndr) che hanno attivato la raccolta di firme. Il nostro intento è ottenere delle risposte non solo come genitori ma, soprattutto, come cittadini». Risposte a domande che spaziano dal mantenimento dei singoli plessi all’offerta formativa: «La nostra maggiore preoccupazione – precisa Zullo – è salvaguardare la qualità della scuola che, fino ad oggi, abbiamo avuto. Come genitori diamo ogni anno un contributo volontario di 25 euro ad alunno che viene largamente ripagato con progetti come corsi di musica e altre attività artistiche che sono parte integrante del Pof (piano di offerta formativa ndr), coadiuvati da ottimi insegnanti e, almeno fino al prossimo gennaio, da un’ottima dirigente che, dopo fusione, ha deciso di dimettersi. È per questo che, pur abitando a Lipomo, ho iscritto mio figlio in questa scuola. Inutile negare i problemi che le scuole di Como-Centro vivono: come la “Parini” che, negli ultimi anni, ha avuto sempre meno iscrizioni. Ad oggi di certo non iscriverei lì mio figlio». Anche gli altri genitori degli alunni della scuola elementare “Cesare Battisti” di via XX Settembre fanno sentire la loro voce. «Ho firmato – dice Susana Toromani – perché temo che, dopo l’accorpamento, si decida la chiusura di questa scuola che, per me che abito nella vicina via Manara e che qui ho due figlie, sarebbe un vero disastro». Sulla stessa linea anche Luigi Uboldi: «Mio figlio fa questa scuola dalla prima elementare e, se la chiudessero, sarebbero problemi per me, che dovrei portarlo in un’altra scuola, e per lui che è ben inserito in questo ambiente». Non discute invece sull’accorpamento Giuseppina Abruzzese: «L’assessorato avrà avuto le sue buone ragioni per deciderlo ma è certo che l’intera vicenda si è svolta in modo poco chiaro. Per questo ho deciso di firmare la petizione: voglio capire, una volta per tutte, cosa ne sarà della scuola di mio figlio il prossimo anno scolastico».
Matteo Borghi
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