Arrivano le "cure preventive"per tre gioielli del Razionalismo

Fondazione Cariplo e Comune di Como insieme per tutelare il Monumento ai Caduti, l'asilo Sant'Elia e la fontana di Camerlata

COMO - Prevenire è meglio che curare: un concetto che vale anche per il degrado dei monumenti. Se ne sono resi conto alla Fondazione Cariplo, che dopo aver finanziato per anni il recupero di singoli edifici storici, ha pubblicato un bando finalizzato a «diffondere le tecnologie innovative per la conservazione programmata del patrimonio architettonico». E se ne sono accorti anche al Comune di Como, che dopo aver salvato con enorme dispendio di risorse beni allo sfascio come il chiostro di Sant’Abbondio, si è visto premiare, con il finanziamento più alto in Lombardia (275mila euro), un progetto incentrato sulla "cura preventiva" di tre simboli dell’architettura comasca, e internazionale, del XX secolo: il Monumento ai Caduti (di Terragni su schizzi di Sant’Elia), l’Asilo Sant’Elia (di Terragni) e la fontana di Camerlata (progettata da Cattaneo e Radice nel ’35, ma realizzata solo nel ’62). «Vogliamo promuovere un approccio nuovo alla vita degli edifici più pregiati: non più interventi d’emergenza, ma conservazione programmata, che tra l’altro produce un significativo risparmio», ha spiegato il sindaco Stefano Bruni, seduto su una sedia disegnata da Terragni, nella simbolica cornice dell’asilo di via Alciato scelta per presentare il progetto alla stampa. Il Comune aggiungerà di suo 325mila euro che porteranno il totale a 600mila, ritenuti sufficienti per finanziare le 5 fasi del programma triennale: si parte con un convegno il 30 e 31 ottobre e si finirà con il monitoraggio e gli interventi conservativi sui tre monumenti prescelti.

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