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Venerdì 09 Ottobre 2009
Luisago, esuberi alla Kiian
E i dipendenti fanno sciopero
Taglio di posti di lavoro tra i 130 addetti. Immediata la reazione dei dipendenti della storica azienda produttrice di vernici e inchiostri, scesi in sciopero. A fronte del piano industriale presentato alla delegazione sindacale, la direzione aziendale ha dichiarato 52 esuberi
LUISAGO Taglio di venti posti di lavoro, su 130 addetti, alla Kiian spa controllata dalla finanziaria Sofipa del gruppo Unicredit. Immediata la reazione dei dipendenti della storica azienda produttrice di vernici e inchiostri (ex Manoukian) che, alla notizia dell’apertura della procedura di mobilità, sono scesi in sciopero fino a fine turno per dare un segnale forte. L’attività riprenderà regolarmente venerdì. A fronte del piano industriale presentato alla delegazione sindacale composta da Filcem Cgil, Femca Cisl e Rus, la direzione aziendale ha dichiarato 52 esuberi su tutto il gruppo (complessivamente 306 addetti) presente in Olanda, Francia, Spagna e in Italia, oltre a Luisago, a San Giuliano Milanese. La scure più pesante si abbatterà proprio sulla locale unità produttiva con sede in via De Gasperi, che subirà il taglio più importante. «È stato di fatto rimesso in discussione un precedente incontro in cui era stato comunicato che Luisago non sarebbe stato toccato - spiega Cristina Barbaglia della Filcem Cgil -. La cosa discutibile, che ha portato i lavoratori a dichiarare subito lo stato di agitazione al termine dell’assemblea, è collegata al fatto che Sofipa si era impegnata a ricapitalizzare (per due milioni di euro) l’azienda che nel 2008 ha subito una perdita di tre milioni di euro. La direzione, al tavolo delle trattative, ha però dichiarato che prima procederà ai licenziamenti e poi utilizzerà i due milioni di euro non solo per ricapitalizzare il gruppo, ma anche per fare investimenti. Non hanno perso tempo, avviando subito la mobilità per dieci operai e altrettanti impiegati. L’azienda si è detta indisponibile ad attivare ammortizzatori sociali alternativi ai licenziamenti, che si concretizzeranno in tempi brevi».
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