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Mercoledì 14 Ottobre 2009
Criteri del piano casa
Si decide entro stasera
Il consiglio comunale ha tempo fino al 15 ottobre per approvare i criteri di applicazione del cosiddetto “piano casa”. L’ultima seduta utile, quindi, è quella di stasera. Se non verranno votati i criteri (già approvati dalla giunta) il piano verrà applicato nella sua interezza e in tutte le zone della città
COMO Il consiglio comunale ha tempo fino al 15 ottobre per approvare i criteri di applicazione del cosiddetto “piano casa”. L’ultima seduta utile, quindi, è quella di stasera. Se non verranno votati i criteri (già approvati dalla giunta) il piano verrà applicato nella sua interezza e in tutte le zone della città. Vorrebbe dire possibilità di ampliamento delle volumetrie per tutti gli edifici residenziali, indipendentemente da dove sono situati. Uno scenario che sia la maggioranza che l’opposizione vogliono scongiurare. Alla delibera che fissa i criteri di applicazione del piano, presentata l’altra sera in consiglio dal sindaco Stefano Bruni (titolare della delega all’Urbanistica), sono stati proposti ben 9 emendamenti (8 dell’opposizione e uno della Lega Nord) nel tentativo di limitare le possibilità di interventi edilizi date dal piano casa. È possibile che la maggioranza bocci tutti gli emendamenti consapevole del fatto che è interesse anche dell’opposizione andare subito al voto.
LA LEGGE REGIONALE Con la legge regionale n°13 del 2009 la Regione Lombardia ha recepito il piano casa secondo le peculiarità e caratteristiche del territorio lombardo. È possibile l’ampliamento degli edifici residenziali che sono stati ultimati entro il 31 marzo 2005 e che si collocano all’esterno dei centri storici. In questo caso gli edifici mono e bifamiliari possono ampliarsi fino al 20% del volume purché l’aumento non superi i 300 metri cubi per ogni unità immobiliare. Gli altri edifici che non hanno volume superiore ai 1.200 metri cubi possono ampliarsi fino al 20%. In entrambi i casi l’ampliamento è condizionato a una riduzione di almeno il 10% del fabbisogno annuo di energia primaria (riscaldamento). È consentita la sostituzione degli edifici residenziali esistenti con un incremento volumetrico fino al 30% all’esterno dei centri storici (diminuzione del fabbisogno di almeno il 30%). Inoltre, è prevista la possibilità di demolire e ricostruire anche nei centri storici, purché non ci siano vincoli, ma in questo caso occorre il parere, entro 60 giorni, della Regione. Per l’edilizia residenziale pubblica è ammesso un aumento di volume fino al 40%.
APPLICAZIONE SU COMO La legge regionale ha dato ai Comuni il compito di decidere i criteri di applicazione del piano casa. A Como, nel centro storico, sulle rive lungo il lago (per esempio viale Geno) e nelle zone considerate comunque di pregio storico e ambientale, è prevista la sola possibilità di recuperi edilizi mantenendo la sagoma degli edifici e il recupero di seminterrati. L’opposizione vorrebbe consentire solo il recupero dei seminterrati per evitare il rischio che loggiati e portici possano essere murati. Le zone dove il piano casa sarà applicato interamente sono le località di Albate, Lora, Rebbio, Breccia e Prestino. In pratica la periferia sud (ma anche porzioni della periferia nord). L’opposizione con un emendamento proposto da Mario Lucini (Pd) vorrebbe sottrarre Lora all’applicazione del piano casa poiché rientra nel paesaggio visibile dal lago.
Dario Alemanno
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