Spariranno altri prati:
40 campi da calcio
Aree verde sacrificate a Incasate, Arcellasco e Carpesino. Dal piano della Provincia stralciati 250mila metri di corridoi verdi
Spagnuolo (Pd): questa giunta non vanifichi l’attenzione all’ambiente
BARNI Un paradiso vicino e allo stesso tempo lontano da tutto, a tre chilometri da Barni e più o meno altrettanti da Lasnigo.
La frazione di Crezzo ha tutto: un laghetto splendido, un mare di verde, prati e boschi incontaminati. Tutto sotto l’aspetto ambientale, tutte le fortune possibili; poco o niente però per quanto concerne i servizi. L’area non è metanizzata e non è collegata alla rete idrica; ma soprattutto non è coperta dal servizio postale.
Infatti, se forse agli abitanti di Crezzo va abbastanza bene anche così, potendo bearsi della loro tranquillità, per i Comuni di riferimento diventa invece difficile se non impossibile offrire questo servizio.
La località è in parte della frazione in territorio di Barni, e in parte addirittura di Oliveto Lario.
Spiega il primo cittadino di Barni, Mauro Caprani: «Per noi diventa impegnativo metanizzare una frazione che è a circa tre chilometri dal paese e trecento metri abbondanti più in alto - spiega il sindaco di Barni -. Tra la fine degli anni Ottanta e gli inizi del decennio successivo venne preparato un piano di metanizzazione per il paese, affidato alla Colombo Gas; piano che però non copriva Crezzo. D’altra parte posare più di tre chilometri di tubature è tutt’altro che facile; e si parla comunque di una frazione, per quanto riguarda Barni, di una quindicina di immobili occupati da una ventina di persone».
Giovanni Cristiani
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