Il prefetto: «Chiederò al Comune
il perché della Ticosa secretata»

«Interverrò presso l’amministrazione comunale chiedendo al sindaco Stefano Bruni notizie per il comportamento adottato sulla vicenda Ticosa». Il prefetto Frantellizzi ha preso posizione nel tentativo di dare un’accelerata alla soluzione del caso della lettera segreta di Multi

COMO «Interverrò presso l’amministrazione comunale chiedendo al sindaco Stefano Bruni notizie per il comportamento adottato sulla vicenda Ticosa». Il prefetto di Como, Sante Frantellizzi, dopo aver incontrato nella serata di ieri i rappresentanti della minoranza di Palazzo Cernezzi, ha preso posizione nel tentativo di dare un’accelerata alla soluzione del caso della lettera segreta di Multi. Al prefetto si sono rivolti, come detto, i consiglieri di opposizione per chiedere che venga preso un provvedimento contro la segretazione della missiva in cui sono contenute informazioni rilevanti per capire il destino dell’area della vecchia tintostamperia. Secondo i consiglieri, il sindaco non avrebbe la facoltà di tenere nascoste al consiglio comunale informazioni così importanti neanche per un breve periodo. Il prefetto ha assicurato che si attiverà subito «per sollecitare una soluzione della questione, perché la vicenda deve essere affrontata politicamente quanto prima». Ma ha anche spiegato di non avere, in questo caso, «poteri coercitivi».

LE RICHIESTE Il 22 ottobre scadeva il periodo di segretazione della lettera che Multi (società che ha vinto la gara per i lavori sull’ex Ticosa) ha scritto a metà settembre al Comune con le osservazioni e proposte da cui dipende l’esito dell’operazione di riqualificazione. Il sindaco Bruni ha però prorogato fino al 30 ottobre il provvedimento con cui ai consiglieri comunali viene impedito l’accesso alla lettera. La minoranza ha quindi deciso di rivolgersi al prefetto. Nel tardo pomeriggio di ieri il capogruppo del Pd e il segretario cittadino, Luca Gaffuri e Stefano Legnani, insieme a Donato Supino (Prc), Alessandro Rapinese (Area 2010), Bruno Magatti (Paco) e Marcello Iantorno (anche lui del Pd), hanno incontrato Frantellizzi e gli hanno esposto le loro perplessità e le loro richieste. «Abbiamo sottolineato come la situazione sia ormai insostenibile - ha detto Gaffuri - perché ci viene negata la possibilità di vigilare sull’operato dell’amministrazione. Non sono state rispettate le tempistiche né della bonifica del sottosuolo né di presentazione del piano integrato d’intervento. Il Comune ha messo in mora l’azienda e lanciato più di un ultimatum. Tutto questo non giustifica la segretazione della lettera». Iantorno ritiene “illegittimo” il provvedimento con cui Bruni ha negato l’accesso alla lettera: «Secondo noi è contrario al testo unico, per questo abbiamo chiesto al prefetto di ritenerlo una grave violazione di legge e di intervenire per quanto gli è possibile».

BRUNI A RAPPORTO Frantellizzi ha fatto sapere che si attiverà subito per chiedere a Bruni “chiarimenti” e le sue «controdeduzioni a quanto osservato dai consiglieri». L’intenzione del prefetto è quella di giungere a una soluzione nel più breve tempo possibile: «Farò un intervento presso l’amministrazione chiedendo notizie per tale comportamento. Chiederò le motivazioni giuridiche, perché il sindaco avrà agito su basi normative. Però dal punto di vista politico chiederò al primo cittadino che la questione venga sbloccata al più presto. Mi sembra opportuno non trascinare questa situazione, però non ho poteri coercitivi». Oggi i consiglieri di opposizione presenteranno un esposto formale alla prefettura.
Dario Alemanno

© RIPRODUZIONE RISERVATA