Più di tremila comaschi alle prese con l’influenza. E si tratta soltanto delle persone messe ko nell’ultima settimana, quando il numero dei soggetti contagiati ha iniziato a crescere in misura significativa. «Siamo nettamente al di sopra della media del periodo», confermano i medici, specificando che il boom di casi è legato alla presenza dell’influenza A, che si sta sommando a quella “tradizionale”. Più virus in circolazione, più comaschi a letto.
La situazione resta sotto controllo anche se, come emerso nei giorni scorsi, gli accessi al pronto soccorso pediatrico del Sant’Anna stanno aumentando. Proprio per questo si moltiplicano gli appelli dei camici bianchi: «L’influenza si cura a casa - ribadiscono - contattando il proprio medico di Medicina generale o pediatra. È necessario farsi visitare in ospedale sono se si presentano complicanze gravi». Il decorso dell’influenza A, d’altra parte, è del tutto simile a quello dell’influenza stagionale, così come simili sono i sintomi (febbre alta, tosse, raffreddore e mal di gola). L’unica differenza è nella velocità di diffusione, molto maggiore nel caso della nuova influenza, motivo per cui migliaia di cittadini sono già stati colpiti dal virus. Secondo i dati della rete di sorveglianza «Influnet», in Lombardia l’incidenza media dell’influenza (comprendendo sia quella tradizionale sia quella da virus Ah1n1) nell’ultima settimana è già arrivata a 5,85 casi ogni mille assistiti, con un picco nella fascia d’età fino a quattro anni (11 su mille) e soprattutto in quella 5-14 anni (18,6 casi ogni mille), mentre è ancora bassa l’incidenza tra gli adulti e prossima allo zero negli “over 65”.
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