Genoa e Africa in un libro
che salva i neonati

di Alfredo del Curatolo
Quella mattina, di buon’ora, sono partito con Kazungu, Charo e l’amico fotografo Pippo, per Marafa. È un grosso villaggione a sessanta chilometri da Malindi. Perduta tra boscaglia e savana, campi d’ananas e piste battute di rossa argilla, Marafa è nota a chi frequenta la costa per i suoi fenomeni carsici, denominati Hell’s Kitchen.
La cucina del diavolo è una depressione d’argilla e pietra erosa che ha dato forma, nel corso dei secoli, a un paesaggio di stalagmiti e grotte, antri e torrioni che sembrano disegnati da Gaudì. Non ha molto a che vedere con il Kenya, ma desta curiosità ed è diventata una meta turistica per gite stancanti ed economiche di una giornata. L’Africa, ma questo i turisti organizzati non lo vedranno, perché il loro pulmino a quell’ora sarà sulla via del ritorno, si materializza nelle Hell’s Kitchens all’ora del tramonto, dalle sei alle sette meno un quarto.(...)